“Quanto accaduto sabato sera nel carcere di Bari, con il sequestro di un infermiere da parte di alcuni detenuti in rivolta, riaccende un allarme inascoltato, che da anni lanciamo alle istituzioni”. Così Saverio Andreula, presidente di Opi Bari, commenta la rivolta avvenuta sabato sera nel carcere di Bari, che ha visto l’aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria e il sequestro lampo di un infermiere.
“Sono anni che denunciamo le criticità dei livelli organizzativi degli infermieri nel carcere di Bari – prosegue Andreula -. La situazione è al limite, con una pianta organica carente almeno del 50% e colleghi costretti a carichi di lavoro straordinari. Da diversi anni e in più occasioni ho manifestato la disponibilità del nostro Ordine a contribuire alla corretta definizione del modello organizzativo di assistenza nel carcere di Bari, ma gli appelli sono caduti nel vuoto”.
Conclude Andreula: “Purtroppo quanto accaduto sabato sera non rappresenta il primo episodio di violenza ai danni di infermieri o di cui gli stessi sono stati testimoni. Al collega vittima del sequestro lampo e all’agente di polizia penitenziaria aggredito va la nostra piena solidarietà”.
Redazione Nurse Times
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