Secondo una ricerca svedese, le persone con una formazione universitaria di almeno tre anni avrebbero un rischio maggiore di sviluppare un tumore al cervello.
Un ampio studio osservazionale svedese, pubblicato sul Journal of Epidemiology & Community Health online, ha prodotto dei dati interessanti per quanto riguarda il rischio di sviluppare tumori al cervello. Sembra infatti che questi siano più frequenti nelle persone che possono vantare un alto livello di istruzione, almeno tre anni di università, rispetto a coloro che hanno studiato di meno.
La ricerca è avvenuta monitorando l’insorgenza di tumori cerebrali (grazie a dati assicurativi e censimento) in 4,3 milioni di persone di età diversa (nati tra il 1911 e il 1961), in un periodo che va dal 1993 al 2010. Al termine di questi 17 anni, 1,1 milione di persone sono risultate decedute, 48 mila emigrate all’estero mentre 5735 uomini e 7101 donne hanno sviluppato un tumore cerebrale. Ma la caratteristica più inquietante dello studio è quella che riguarda una evidente correlazione tra l’incidenza di tumore cerebrale e il grado di istruzione dei partecipanti: per gli uomini che hanno portato a termine studi universitari, infatti, vi sarebbe ben il 19% in più di possibilità di sviluppare un glioma (circa il 40% di tutti i tumori cerebrali) rispetto a quelli che hanno frequentato solo le scuole di istruzione primaria. La situazione, addirittura, peggiora per le donne: per loro il rischio di glioma sale fino al 23%, mentre vi è anche il rischio di sviluppare un meningioma (forma tumorale benigna che attacca le meningi) del 16%.
Beh… in onore dell’infinita serie ‘Mai una gioia’, di cui noi infermieri siamo oramai indiscussi protagonisti, non poteva mancare anche questa: un presunto rischio di sviluppare un cancro cerebrale per chi, come noi, ha studiato all’università per almeno 3 anni. Dopo i danni cardiaci dimostrati da diverse ricerche che riguardano i lavoratori turnisti (VEDI articolo) e confermate da alcune strane e tragiche morti di colleghi (VEDI articolo) di cui vi ho parlato non molto tempo fa, pensavamo di aver ricevuto abbastanza brutte notizie, dalla scienza, per quanto riguarda l’anno in corso. Invece no. Ma non finisce qui: sembra che anche il lavoro abbia un’influenza sul rischio di sviluppare masse cerebrali poco simpatiche. Manager e professionisti avrebbero infatti il 20% di rischio maggiore di glioma e 50% di neurinoma acustico (forma benigna che colpisce il nervo acustico) rispetto ai lavoratori manuali.
Però, ringraziando il cielo, noi infermieri maschi possiamo vantare, rispetto a tanti altri professionisti, un chiaro fattore di protezione: il reddito. La ricerca, infatti, parla anche di un aumento di tumori cerebrali (+14%) in corrispondenza di alti livelli di reddito disponibile… e almeno su questo, noi professionisti dell’assistenza, busta paga alla mano (per chi ce l’ha), possiamo effettuare un profondo sospiro di sollievo.
Fonti: Repubblica, J Epidemiol Community Health
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