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Rischio pandemico, ok della Conferenza Stato-Regioni al Piano nazionale di comunicazione

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Rischio pandemico, ok della Conferenza Stato-Regioni al Piano nazionale di comunicazione
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La Conferenza Stato-Regioni ha dato via libera al Piano nazionale di comunicazione del rischio pandemico, dopo averne rivisto il testo iniziale in alcune parti. A cominciare dal titolo, nel quale si precisa che si tratta di un documento ad interim, poiché non può abbracciare un arco temporale ampio (dal 2023 al 2028), considerando che attua il Panflu 2021-2023 e deve inoltre allinearsi al prossimo Piano, non ancora presentato e approvato.

Da questa prima modifica è scaturita un‘ulteriore integrazione rispetto al precedente testo: entro il primo anno dall’entrata in vigore del nuovo Piano un gruppo di lavoro ad hoc, costituito da esperti delle istituzioni centrali e regionali, a loro volta coordinate dal ministero della Salute, provvederà a rivalutare le eventuali esigenze di aggiornamento o allineamento del Piano ad interim, dove necessario, e l’integrazione di un insieme di azioni, responsabilità e tempistiche monitorabili, concordate e coerenti con il piano pandemico 2024-2028.

Via libera anche all’Accordo di programma integrativo con la Regione Toscana per il settore degli investimenti sanitari. Obiettivi del provvedimento sono la riqualificazione della rete ospedaliera, delle aziende ospedaliere universitarie, l’ammodernamento tecnologico e il completamento della rete territoriale. Sul piatto ci sono 61.194.400 euro, di cui 54.986,14 a carico dello Stato e 6.207.893,86 a carico di Regione e aziende.

La Conferenza ha inoltre espresso parere favorevole in merito allo Schema di decreto del ministero della Salute concernente il nuovo Sistema informativo nazionale per le dipendenze (SIND). Ecco le principali finalità del provvedimento: monitoraggio dell’attività dei servizi sanitari, con l’analisi dei volumi di prestazioni e valutazioni epidemiologiche sulle caratteristiche dell’utenza, sui pattern di trattamento, anche riguardo al contesto penitenziario e alle misure alternative alla detenzione; supporto alle attività gestionali dei servizi sanitari per valutare il grado di efficienza e di utilizzo delle risorse; redazione della Relazione annuale al Parlamento sugli interventi realizzati in materia di alcol-dipendenza, nonché di report richiesti dal Parlamento e da organismi europei e internazionali; trasmissione di dati su richiesta dell‘Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e della dipendenza grave.

Via libera, poi, al Decreto del ministero della Salute sui criteri di riparto del Fondo per il gioco d’azzardo patologico per il 2023. Sul tavolo, 44 milioni di euro di fabbisogno nazionale standard indistinto, da ripartire tra Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. Entro e non oltre il 30 aprile 2024 tali enti dovranno presentare al ministero della Salute: la Programmazione per il Fondo GAP (anno 2023), in continuità e a implementazione delle azioni già messe in atto nelle programmazioni del 2021 e del 2022; l’indicazione degli obiettivi perseguiti, degli indicatori per il monitoraggio delle attività.

Infine è stata raggiunta l’Intesa sul Decreto del ministero della Salute, di concerto con il Mef, che proroga al 2024 l’Esecuzione dello screening nazionale per l’eliminazione del virus Hcv.

Redazione Nurse Times

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