Ancora un botta e risposta tra la Federazione Migep e la Federazione Nazionale delle Professioni Infermieristiche sulla bozza di riordino della formazione degli operatori socio sanitari
Il coordinatore del Migep Angelo Minghetti il 2 marzo u.s. aveva inviato una nota alla FNOPI criticato la bozza di riordino sulla formazione promossa dalla stessa Fnopi e firmata da alcune associazioni di categoria (Vedi articolo NurseTimes “Formazione oss: Federazione Migep contro l’intesa tra Fnopi e altre associazioni di categoria”).
A quella nota la Fnopi aveva risposto il 10 marzo u.s. criticando aspramente il Migep per aver divulgato a mezzo stampa dei contenuti della stessa bozza “Non divulgabile” (Vedi risposta FNOPI).
Nella nota la Fnopi aggiunge anche che il documento siglato è rispondente in massima parte con il precedente già firmato da MIGEP con FNOPI. Un atteggiamento giudicato incomprensibile, e, all’apparenza, funzionale nell’immediato solo al tentativo di far saltare il tavolo di lavoro e ad allungare ulteriormente i tempi di un accordo sul necessario riordino del profilo dell’OSS.
Non si fa attendere la risposta del Migep che vi proponiamo integralmente
Facendo seguito alla vostra nota del 10 marzo u.s. si vuole sottolineare che l’operatore socio sanitario non è più una professione da considerare inferiore; in egual misura vanno riconfermate e riconosciute tutte quelle professioni sanitarie (Inf generici, puericultrici ecc) che sono state emarginate anche dal vostro ordine. Mai dimenticare la storia del sistema salute.
Il nostro obiettivo, nel rappresentare le professioni sanitarie di cui sopra, consiste nel dare risposte alle richieste della categoria, a differenza delle associazioni da voi convocate per evidenti limiti nell’elaborare una proposta credibile.
Il problema non è l’apoteosi della professione infermieristica, ma è quello di lasciare una professione senza un futuro credibile, con una proposta che va a restringere la crescita professionale dell’oss, ecco perché il nostro rappresentante non ha mai dato l’ok alla firma, ma ha chiesto un’ulteriore verifica approfondita.
Il fatto che molte figure da Voi emarginate perdono costantemente la loro dignità professionale, è solamente perché non sono stati e non saranno in grado di dare risposte concrete, di interloquire in modo profondo, poiché hanno sempre avuto il veto da parte Vostra attraverso le istituzioni politiche.
Se queste associazioni oss fossero state lungimiranti, non avrebbero mai firmato un accordo al ribasso e che non accoglie tutte le nostre proposte migliorative, venendo a mancare da costoro un lavoro di squadra.
Non si può dire che la Fnopi sia una istituzione grandiosa, unica al mondo ad avere in tasca la soluzione e soprattutto la sola ad avere libertà di espressione. La libertà c’è nell’espressione di questa professione oss che nella loro ingenuità mettono avanti le loro criticità e chiedono la loro evoluzione.
Non è di certo colpa nostra se su questo tavolo si trovano associazioni oss sconosciute ai più ed incapaci di analizzare e riflettere prima di dare il proprio consenso alla bozza da voi elaborata.
Ci domandiamo con quale criterio e con quale finalità sono state scelte queste associazioni fra le tante associazioni oss esistenti?
Quando ci chiedete di cosa stiamo parlando, noi rispondiamo che non abbiamo ancora capito di cosa state parlando Voi. I tavoli istituzionali si fanno con una Federazione oss di natura statutaria federativa di 2 livello che sappia rappresentare la categoria e non attraverso associazioni oss regionali di cui non si conoscono le credenziali.
Qui si parla di un ritardo di storia, e non “di regole del gioco”, e non giustifica la vostra azione nel aver fatto sottoscrivere un protocollo senza un’ulteriore verifica e miglioramento portando a bloccare qualsiasi miglioria. Inoltre, la stessa bozza, e la vostra nota del 25 febbraio non indica la dicitura “emendabile” come avete scritto nella nota del 10 marzo u.s., divenendo, di fatto, una bozza d’intesa in tutte le sue parti e non più una bozza “non divulgabile”, o “emendabile”, quindi non modificabile.
Siamo preoccupati, in quanto non viene dato nessun beneficio alla categoria e ai cittadini, occorre rimodulare la proposta. Le proposte di riscrittura sui punti da Voi cancellati sono stati presentati attraverso un primo documento base del 29 dicembre 2021, permettendo in questo modo un equilibrio. Il forte rammarico e quando abbiamo rilevato, che non sono stati presi in considerazione tutti i punti necessari per l’evoluzione della figura oss, è non c’è stata lungimiranza da parte di queste associazioni, portando la nostra Federazione a evidenziare in modo dettagliato quanto ancora manca nel documento per rendere evolutiva non solamente la professione dell’oss, ma soprattutto per una evoluzione dell’assistenza verso tutti i cittadini.
Si legge nella Vostra nota del 10 marzo; “che ci ha visti per mesi fianco a fianco al documento rispondente a quello elaborato tra migep e fnopi precedentemente firmato”, è vero, ci ha visti a fianco a fianco attraverso un gruppo di lavoro Fnopi e Migep, ma, non siamo riusciti a proseguire e a sottoscriverlo perché vi siete fermati per via delle contestazioni da parte di alcune associazioni oss. E’ stato eliminato il nostro logo dal documento, avete rivendicato in modo forte la paternità della bozza, se fosse vero quello che affermate non c’era bisogno di formulare un nuovo tavolo allargando ad altre associazioni, che in tre incontri non ha definito una reale sintesi del documento. Il 24 febbraio è stato la prima sintesi di confronto reale sui punti, negando la possibilità di un’ulteriore incontro poiché sottoscritta nella stessa data.
Oggi come Federazione Migep lottiamo per il giusto e per motivi morali, combattiamo leggi che non fanno il bene di una professione, ci sacrifichiamo costantemente per la categoria, chiedendo cose concrete senza essere “spocchiosi”.
Abbiamo creato novità, fatto riflettere, cerchiamo di puntare sempre sul giusto per questa professione, agiamo come federazione oss, aspiriamo ad un miglioramento intellettuale di una professione, la esaltiamo, e pertanto non ci sentiamo inferiori, non ci identifichiamo nella figura infermieristica, e siamo orgogliosi di essere oss.
Tutto questo è stato possibile perché la categoria è informata, non viviamo nell‘era della “carboneria”, siamo una grande professione, professione che cerca rispetto, chiarezza.
Per risolvere il problema si deve riconoscere che c’è una bozza da ampliare e modificare sui punti da noi evidenziati per renderla una base di partenza giusta.
Come federazione migep non smentiamo su quanto abbiamo evidenziato nelle varie comunicazioni dove si intende dare risposte concrete e serie alla figura dell’operatore socio sanitario cercando di portare a termine il documento migliorandolo. Ancora oggi lo rivendichiamo fortemente, ma attraverso i principi che abbiamo evidenziato.
Le incomprensioni che sono emerse fra la nostra federazione e il Vostro ordine, sono certamente superabili purché ci sia la volontà di ascolto senza pregiudizi.
Ci auguriamo di aver risposto alle perplessità e dubbi sollevati nella Vostra nota e restiamo in attesa di accoglimento di tutti i punti evidenziati per migliorare la bozza, come affermato dopo due anni, il documento deve essere ampliato poiché vecchio.
La responsabilità nell’interloquire riconoscendo tutti i punti da noi evidenziati permetterebbero di avere un documento moderno che porterebbe ad analizzare con ampio raggio la sintesi sulla nuova formazione dell’oss in un confronto con le istituzioni, e non a sostegno del documento della conferenza stato regioni che è peggiorativo.
Se questo percorso tracciato non permette ad arrivare a un documento che dia indirizzi di partenza, poiché essendo siglato in tutte le pagine, ci domandiamo come potrà essere migliorato?
Si vuole precisare inoltre, che il Migep, come da statuto, è una Federazione Nazionale e non un’associazione e, pertanto, l’eventuale sottoscrizione del documento necessita di una correzione poiché, in caso contrario, il soggetto firmatario sarebbe diverso da quello effettivo, e se questa traccia non sarà possibile nel riformulare il tavolo com’era in precedenza Fnopi e Migep integrando la nostra giusta denominazione e i punti evidenziati il 1 marzo u.s., di certo non saremo noi a far “saltare il tavolo” poiché è già saltato attraverso la sottoscrizione di una bozza incompleta.
In questa fase delicata e per fronteggiare il disagio venutesi a creare, ed eventualmente in assenza di un proseguimento dei lavori, e in assenza di equilibri della bozza, come federazione migep oss potremo allegare le memorie in merito al protocollo d’intesa con la nostra firma in riserva, poiché riteniamo che un documento nuovo, moderno, crei l’equilibrio nella formazione costruendo una professione migliore.
Bisogna ragionare sulla relazionalità, serve questa proposta d’intesa così com’è alla figura dell’oss?
Bisogna rimanere fermi sulla relazionalità se vogliamo costruire qualcosa d’importante. Se dobbiamo fare un discorso di coscienza morale o sensi di colpa perché non si raggiunge la relazionalità per questa figura, noi non ci sentiamo in colpa, la responsabilità politica ricadrebbe sulla fnopi e su queste associazioni che hanno indotto la categoria a credere che attraverso questa bozza si possono raggiungere gli obiettivi universali per migliorare la professione”.
Redazione NurseTimes
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