L’azienda ha sospeso le vendite e ritirato i lotti restanti in tutta l’Unione Europea. Ministero della Salute, Aicpe e Sicpre concordano sull’opportunità di non creare facili allarmismi.
Potrebbe esserci un legame tra l’impianto di alcune protesi mammarie prodotte dalla Big Pharma Allergan e una rara forma di tumore. Per questo motivo, su richiesta della ANSM (autorità regolatoria francese per la sicurezza dei prodotti di salute), a metà dicembre la multinazionale farmaceutica ha annunciato la sospensione delle vendite e il ritiro dei lotti rimanenti in tutta l’Unione Europea, Italia compresa.
L’ipotesi è avvalorata da un rapporto dell’americana Food and Drug Administration, basato su 414 segnalazioni (da un totale di alcuni milioni) che mettono in relazione le protesi con il linfoma anaplastico a grandi cellule. Pare anche ch nove donne siano decedute. Naturale la preoccupazione delle pazienti che negli ultimi anni si sono sottoposte a mastoplastiche aggiuntive o ricostruttive, facendosi impiantare una protesi del modello sotto esame.
Nel nostro Paese, comunque, tanto il ministero della Salute quanto le due società scientifiche di Chirurgia plastica Aicpe (Associazione italiana di chirurgia plastica estetica) e Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica) concordano sull’opportunità di mantenere la calma, ribadendo in una nota congiunta “la necessità di informare correttamente le pazienti e di non generare allarmismi relativamente al rinnovo del certificato CE delle protesi mammarie a superficie testurizzata (Microcell e Biocell) e espansori tissutali di Allergan Limited”.
Lo stesso ministero della Salute, un paio di settimane fa, si era pronunciato in questi termini: “Ad oggi non sussiste alcun incremento del rischio e non vi è alcuna indicazione al richiamo dei pazienti già impiantati. Nessun ulteriore controllo clinico di follow-up deve essere eseguito in aggiunta a quanto regolarmente già prescritto dal proprio medico curante”.
Redazione Nurse Times
Fonte: TeleNord
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