Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato Nursing Up, contenente il commento del presidente De Palma.
Nasce per iniziativa parlamentare di Pierpaolo Sileri, con le firme di altri 21 senatori del M5S, il ddl dal titolo “Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria delle professioni sanitarie di cui alla legge 1 febbraio 2006, n. 43. Modifiche alla legge 3 agosto 2007, n. 1” (atto del Senato n. 1284). Si tratta del primo risultato tangibile a seguito dei sit-in e delle proteste contro il demansionamento degli infermieri, svoltisi la scorsa settimana su tutto il territorio nazionale. Iniziative organizzate dal sindacato Nursing Up, che ha rappresentato le istanze delle professioni sanitarie fino in Parlamento.
A ricevere la delegazione guidata dal presidente Antonio De Palma, lo scorso 10 maggio, il senatore Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Igiene e sanità, a cui è stato chiesto di adottare uno specifico disegno di legge relativo all’attività libero-professionale degli infermieri, anche come strumento per ridurre l’improprio utilizzo che le aziende sanitarie fanno di tali professionisti, attribuendo loro le attività degli operatori di supporto.
“Il demansionamento deve essere superato una volta per tutte, e l’approvazione di una legge che consenta agli infermieri e alle altre professioni sanitarie di svolgere l’attività libero-professionale intramoenia in maniera analoga a quella dei medici rappresenterebbe il primo strumento, almeno per affrontare l’emergenza incombente nei mesi estivi della carenza di personale. Un’emergenza aggravata dai pensionamenti naturali (ricordiamo che l’età media degli infermieri del Ssn è di 55 anni) e dagli scivoli previdenziali anticipati con ‘quota 100’, nonché dalla situazione strutturale dovuta al blocco decennale del turnover, che vedrà desertificarsi le corsie. Per questo Nursing Up ha chiesto al senatore Sileri di dare impulso alla produzione del ddl sulla libera professione degli infermieri, ottenendo un immediato feedback positivo, del quale prendiamo atto”. Così Antonio De Palma, presidente Nursing Up, al termine dell’incontro.
Grande disponibilità da parte del presidente della Commissione Sanità del Senato, che il 14 maggio ha depositato il disegno di legge sull’intramoenia delle professioni sanitarie (cofirmatari: Maria Domenica Castellone, Emanuele Dessì, Agnese Gallicchio, Gabriele Lanzi, Arnaldo Lomuti, Luisa Angrisani, Sergio Romagnoli, Alberto Airola, Giuseppe Pisani, Alessandra Maiorino, Gianluca Castaldi, Nicola Morra, Iunio Valerio Romano, Gianmauro Dell’Olio, Giulia Lupo, Simona Nunzia Nocerino, Rossella Accoto, Cinzia Leone, Sabrina Ricciardi, Elisa Pirro, Elio Lannutti). Per il dispositivo ora il passo è segnato e tocca solo aspettare l’evolversi degli eventi. “Diamo atto al senatore Sileri – aggiunge il presidente Nursing Up – di aver fatto questo primo, importante passo. Ora si riconosca l’indennità di esclusività agli infermieri e alle altre professioni sanitarie”.
Conclude De Palma: “Finalmente un esponente di rilievo delle istituzioni, quale il presidente della Commissione Sanità accoglie il nostro grido di allarme, comprendendo che è fondamentale snellire al massimo le procedure e non perdere tempo prezioso, se vogliamo tamponare l’emergenza”. Per farlo, il senatore Sileri si è detto favorevole all’esigenza di individuare una procedura celere per il ddl, ivi compresa la richiesta di attribuzione dello stesso alla Commissione Sanità in sede deliberante.
Abbiamo rappresentato al Governo che il Sistema sanitario italiano ha raggiunto elevati livelli di criticità, sino a culminare, ormai da giorni, in manifestazioni di protesta in tutte le regioni da parte degli infermieri italiani. Si tratta di proteste ancora in corso, a causa della grave carenza di operatori di supporto e perché, in queste condizioni di disagio organizzativo, i professionisti sanitari sono costretti a svolgere funzioni non pertinenti alla loro elevata qualificazione. In tal modo mettendo in serio pericolo il diritto del cittadino a ricevere un’assistenza infermieristica di livello adeguato.
Senza interventi risolutivi, le contestazioni degli infermieri sono destinate a continuare, perché in alcune aziende si è arrivati addirittura sul punto di immaginare, e in qualche caso sfortunato di operare fattivamente, la sostituzione del professionista infermiere con svariate altre figure di supporto, mettendo così in discussione la qualità di un sistema di prestazioni complesso e delicato come quello sanitario, e vessando le potenzialità dei professionisti, sui quali viene acuito il già grave fardello di incombenze e responsabilità.
Redazione Nurse Times
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