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Approfondiamo l’argomento grazie al contributo della dott.ssa Filomena Ferraiuolo.

IL PICC-port è:

  • Dispositivo che, introdotto attraverso una vena profonda del braccio (basilica, brachiale, ascellare), raggiunge con la sua punta la giunzione vana cava superiore-atrio destro.
  • Sistema totalmente impiantabile, progettato per un utilizzo discontinuo intra ed extra-ospedaliero.
  • Uso prolungato (> 4-6 mesi).
  • Utilizzato con farmaci e soluzioni aventi le seguenti caratteristiche: soluzioni con pH < 5 e > 9; farmaci con osmolarità > 600 mOsm/l; soluzioni nutrizionali con osmolarità > 800 mOsm/l; farmaci vescicanti, irritanti e flebitogeni.

Il PICC-port si inserisce utilizzando la stessa innovativa tecnologia dei PICC:

  • Studio ecografico pre-procedurale
  • Venipuntura ecoguidata al braccio
  • Tecnica del microintroduttore
  • Tip navigation ecoguidata
  • Tip location mediante ECG intracavitario o ecocardioscopia

La tecnica è quella del PICC, con in più la creazione di una tasca sottocutanea in regione bicipitale

  • NO Pneumotorace
  • NO Emotorace
  • NO Embolia gassosa
  • NO Aritmie
  • Non è richiesta una sala operatoria (ambiente dedicato, sala procedurale)
  • Non è richiesta la fluoroscopia
  • Non è richiesto un Rx post procedurale

INDICAZIONI AI PICC-PORT

Indicazioni “specifiche” del PICC-port:

  • Prevista radioterapia del torace
  • Prevista ricostruzione con lembo pettorale
  • Voluminose protesi mammarie bilaterali
  • Posizione supina difficile o impossibile
  • Radiodermite altre alterazioni cutanee
  • Tracheostomia complicata
  • Neoplasia voluminosa del collo
  • Obesità patologica

Indicazioni”facoltative” del PICC-port:

  • Patologie non oncologiche
  • Preferenze del paziente (considerazioni estetiche, psicologiche o sociali)

CONTROINDICAZIONI DEI PICC-PORT

Le stesse controindicazioni dei P.I.C.C.:

  • Problemi locali di tipo vascolare (vene troppo piccole, trombosi venose, etc.), neuromuscolare (plegie e paresi, etc.), osteoarticolari (amputazioni, anchilosi, fratture, etc.), linfatiche (pregresso svuotamento linfonodi ascellari)
  • Sindrome vena cava superiore con o senza stent cavale
  • Precedecente UE-DVT (deep vein thrombosis)
  • Fistole AV per dialisi, paralisi dell’arto, malattia linfonodale ascellare bulky
  • Arti superiori edematosi

VANTAGGI

  • Durante il posizionamento: riduzione dell’ansia, no dolore, nessuna necessità di sedazioni, procedura percepita meno invasiva
  • Minima invasività, minimo trauma
  • Eccellente risultato cosmetico
  • Mantenimento della forma corporea
  • Minor impatto sociale e psicologico

Il PICC-port è un presidio anche infermieristico (con adeguato e specifico addestramento):

  • Il posizionamento di qualunque dispositivo per accesso venoso, di qualunque tipo, è una procedura assistenziale che ricade nel profilo professionale sia dell’infermiere che del medico.
  • Il posizionamento di un dispositivo per accesso venoso NON è mai un atto terapeutico (e meno che mai una procedura diagnostica), e come tale non può essere considerato di pertinenza esclusiva del profilo professionale del medico.
  • Il percorso formativo ideale per il posizionamento di qualunque dispositivo di accesso venoso ecoguidato è stato normato dalla Consensus WoCoVA del 2013 e quindi dalle linee guida ESA del 2020.

Filomena Ferraiuolo


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