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Pazienti per terra al Pronto soccorso del Galliera di Genova: sanità ligure nel caos

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Pazienti per terra al Pronto soccorso del Galliera di Genova: sanità ligure nel caos
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Pazienti lasciati per terra, su lettini da campo, e ambulanze in coda, in attesa di recuperare barelle irreperibili. E’ accaduto nella prima mattinata di lunedì 20 novembre al Pronto soccorso dell’ospedale Galliera di Genova. In quel momento erano presenti appena sei infermieri e quattro oss, che hanno dovuto prestare assistenza a un flusso continuo di pazienti fino a sfiorare i 90 degenti all’interno del reparto.

A denunciare l’accaduto, diffondendone le immagini, il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione Salute, che non ha risparmiato criticheal governatore ligure Giovanni Toti e all’assessore alla Sanità, Angelo Gratarola: “Persone a terra in uno dei più importanti pronto soccorso della Liguria e operatori che si impegnano allo stremo per far fronte a disagi che chi governa non affronta né vede”.

La direzione sanitaria del Galliera ha reso note le ragioni del disagio: “Per liberare puntualmente le vetture in questione, in attesa di sistemare i pazienti sulle barelle che dovevano essere a breve liberate, siamo dovuti ricorrere per poco tempo al posizionamento delle tre persone riprese nella fotografia su lettini da campo. Ci scusiamo per quanto accaduto, che rappresenta un evento assolutamente eccezionale e motivato dalla situazione sopra indicata”.

Gratarola, dal canto suo, ha spiegato di essere in contatto con i vertici dell’ospedale: “La crescita di forme infettive sia respiratorie che gastroenteriche sta creando, soprattutto all’inizio della settimana, un iperafflusso ai pronto soccorso dell’area metropolitana genovese. Per ovviare a questo fenomeno nelle prossime ore si riunirà ufficialmente per la prima volta il Gome (Gruppo Operativo Metropolitano per l’Emergenza)“.

Quest’ultimo è un tavolo recentemente deliberato dalla Giunta regionale allo scopo di trovare rapide soluzioni negli ospedali di Asl 3 e Asl 4, soprattutto in occasione di eventi critici. In questo caso cercherà di capire cos’è successo e come evitare che si ripresentino situazioni analoghe.

Sulla vicenda è subito intervenuta Fp Cgil Genova, ribadendo di aver chiesto più volte alla Regione di attuare una cabina di regia sull’attività del 118: “Se ci fosse stato maggior coordinamento – dichiara il segretario generale Luca Infantino -, si sarebbero potute trovare soluzioni in altri ospedali. La carenza di una cabina di regia si somma drammaticamente alla mancanza di personale al 118 e al Nue, e a quella della medicina territoriale. Per la maggior parte dei casi, situazioni di questo genere si verificano nel fine settimana quando la medicina dal territorio è assente. Scene come quelle denunciate non sono degne del nostro sistema sanitario, mancano di rispetto ai pazienti, che sono lesi anche nella loro dignità, e al personale sanitario, che non può continuare a essere il capro espiatorio di un sistema che sta implodendo”.

A seguire è arrivato il commento di Uil Fpl Genova, attraverso il segretario Marco Vannucci: “Le criticità nuovamente emerse rispetto al sovraffollamento dei pronto soccorso alimentano le richieste d’aiuto da parte di un personale sanitario allo stremo delle forze. Se da una parte, infatti, l’ospedale Galliera si trova a dover fronteggiare un numero di utenza sempre più elevato, dall’altro deve fare i conti con posti letto e spazi limitati”.

Sempre Vannucci: “Il tutto si traduce in scene non degne di un Paese civile, con pazienti costretti a trovare accoglienza nella camera calda (se calda la si può definire) del Pronto soccorso e a trascorrere la notte su presidi di fortuna già dalle prime ore della sera. Gli operatori si sono trovati costretti a erogare un’assistenza sanitaria in assenza totale delle più elementari norme di sicurezza e con un rischio professionale intollerabile”.

Uil Fpl chiede condizioni lavorative dignitose “per un personale stanco e umiliato, esprime la sua vicinanza ai lavoratori costretti, loro malgrado, a lavorare nelle situazioni sopra descritte”. Inoltre “torniamo anche a chiedere alla direzione dell’ospedale di incrementare il personale infermieristico e oss in maniera consona, invitando la Regione Liguria a intervenire con nuove assunzioni”.

Ieri, intanto, è avvenuta la presentazione del Piano sociosanitario 2023-2025 della Regione Liguria. Una seduta caratterizzata da forti tensioni. Davanti alla sede del Consiglio, infatti, si è tenuto un presidio per protestare contro le criticità della sanità, organizzato dal Fronte comune ligure per la sanità pubblica, che si è costituito a fine settembre, mettendo insieme una cinquantina di associazioni.

“Questo piano è molto astratto, non risponde alle esigenze delle salute dei liguri nei prossimi tre anni – ha evidenzia Maria Pia Scandolo, della segreteria regionale -. Oggi le persone, per avere una cura e un’assistenza sanitaria, si precipitano al pronto soccorso perché la struttura territoriale è praticamente inesistente. Ci presentano un Piano, ma non le risorse umane e informatiche che servirebbero per una presa in carico e un’assistenza territoriale dignitosa. Inoltre manca una copertura dei medici dei medicina di basa su tutto il territorio”.

Bagarre anche in aula, dove tre consiglieri di opposizione si sono seduti in mezzo all’aula per protesta e la seduta è stata sospesa. I lavori sono ripresi nel primo pomeriggio, per poi riprendere e andare avanti fino alla sera, vista l’ostruzione dell’opposizione, che ha sfruttato tutto il tempo a disposizione di ogni singolo consigliere per criticare il piano, portando infine a una nuova sospensione.

Redazione Nurse Times

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