Quasi cinque anni fa, esattamente il 21 dicembre del 2020, tentò di uccidere con 11 colpi di forbice un paziente di 86 anni all’Ics Maugeri di Pavia. Il caso è quello del 36enne Simone Gabban, operatore socio-sanitario (oss) tirocinante, che fu giudicato incapace di intendere e di volere, e quindi prosciolto in sede penale dall’accusa di tentato omicidio.
L’anziano paziente, sopravvisuto per miracolo, non si è però arreso a quel verdetto e ha chiesto un risarcimento danni, chiamando in causa, oltre all’oss, anche la clinica Maugeri e il Centro servizi formazione (Csf), che aveva mandato l’allievo per il tirocinio. Risarcimento ottenuto all’esito del contenzioso civile che si è chiuso pochi giorni fa: quasi 27mila euro.
Somma che dovrà essere versata da Maugeri e Csf: la clinica per essere venuta meno all’obbligo di garantire la sicurezza dei pazienti; il Centro servizi formazione in quanto datore di lavoro dell’oss. Quest’ultimo, proprio perché incapace di intendere e volere, non può essere invece condannato ed è tuttora ospite di una comunità di recupero.
“La violenta e gratuita aggressione perpetrata dall’operatore – si legge nella sentenza -, il quale per come accertato in sede penale ha assalito il paziente che si trovava ricoverato in ospedale in condizioni di fragilità, costituisce un fatto che genera indubbiamente ripercussioni interiori in termini di sofferenza, paura, angoscia e inquietudine, nonché di ansia e timore per la propria sorte. Ciò assume maggiore rilievo in considerazione dell’età avanzata”.
Ma torniamo a quel giorno di novembre del 2020. Gabban, allievo di una scuola professionale per operatori socio-sanitari, stava svolgendo da circa un mese il tirocinio nel reparto di Riabilitazione neurologica dell’Ics Maugeri. Scelse la sua vittima a caso. Entrò nella stanza dell’86enne, che si trovava in clinica per svolgere la riabilitazione dopo un ictus e in quel momento era seduto al tavolo per il pranzo. L’oss spense la luce e colpì l’anziano 11 volte con un paio di forbici prelevate dal carrello delle medicazioni. Quindi tentò anche di soffocarlo con un cuscino.
Un’altra operatrice, vedendo la luce spenta, entrò in camera e sorprese il collega che si accaniva sul paziente. “Me lo avete ordinato voi”, urlò l’oss, prima di scappare. Una fuga durata tre giorni. Il 24 dicembre gli agenti della squadra mobile lo rintracciarono in un ufficio postale a Sesto San Giovanni (Milano) e lo arrestarono. Seguì la vicenda giuridica (prima penale, poi civile), che si è ora conclusa con la sentenza di risarcimento. Ics Maugeri e Csf potranno comunque ricorrere in appello.
Redazione Nurse Times
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