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Pagata dall’Asl per sostituzioni mai effettuate: nei guai dottoressa ed ex segretario Fimmg Lecce

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Pagata dall'Asl per sostituzioni mai effettuate: nei guai dottoressa ed ex segretario Fimmg Lecce
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Il dottor Alberto Andrani avrebbe utilizzato le ore da dedicare all’attività sindacale per eseguire visite private. E la collega Sara Tondo, a lui vicina per legami familiari, avrebbe percepito compensi per un’attività mai svolta. I due devono ora rispondere di truffa aggravata.

Somme di denaro versate dall’Asl per sostituzioni mai effettuate. Sotto inchiesta sono così finiti Alberto Andrani, fino a poche settimane fa segretario provinciale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), e una sua collega, la dottoressa Sara Tondo. I due camici bianchi rispondono di truffa aggravata, e per entrambi la giudice per le indagini preliminari Laura Liguori ha disposto l’imputazione coatta, accogliendo le memorie con le quali il denunciante si è opposto alla richiesta di archiviazione.

E sì, perché ad aprire uno squarcio su presunte illecite condotte in corsia è stato necessario che Antonio Antonaci, per anni rappresentante sindacale della Fimmg e con un passato da vice-segretario generale provinciale vicario di Lecce, depositasse un dettagliato esposto-denuncia. E nell’atto ha esposto le condotte che, a suo dire, avrebbero meritato un doveroso approfondimento investigativo.

Premessa per comprendere al meglio i fatti. I rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale hanno facoltà di astenersi dal lavoro per un numero di ore annualmente predeterminato, senza perdere la retribuzione contrattualmente stabilita. Andrani, classe ’52, originario di Supersano (Lecce), stando all’ipotesi accusatoria, avrebbe falsamente comunicato all’Asl di aver usufruito per le annualità 2016, 2017 e 2018 delle ore di distacco sindacali previste dall’articolo 21 dell’Accordo collettivo nazionale per la Medicina generale e di essere stato sostituito in quelle ore da Sara Tondo, 33enne di Copertino, a lui vicina per legami familiari.

In sostanza, il dottor Andrani avrebbe utilizzato le ore che gli sono garantite per seguire e risolvere i problemi dei medici di famiglia per starsene tranquillamente nel suo studio a effettuare la sua attività di medico, richiedendo comunque all’Asl i soldi da destinare alla sostituta che aveva lui stesso indicato. L’Azienda sanitaria, di fatto, avrebbe corrisposto quasi 28mila euro a una dottoressa per sostituzioni mai effettuate.

In effetti, nei periodi in cui Andrani sarebbe stato sostituito dalla Tondo, sarebbero state comunque emesse ricette dematerializzate online tramite dispositivi di firma digitale (che dovrebbe essere di esclusivo uso personale del titolare). Circostanza, quest’ultima, che mal si concilierebbe con una sostituzione piena ed effettiva. Nei periodi di sostituzione, poi, la Tondo non avrebbe mai emesso ricette cartacee a propria firma, e proprio in quei giorni sono state ritrovate ricette a firma di altri medici dello studio associato Andrani. Eppure, nonostante nel corso delle indagini siano emerse diverse anomalie e criticità, la pm Rosaria Petrolo aveva avanzato richiesta di archiviazione del procedimento “perché – a suo dire – gli elementi acquisiti non sarebbero stati idonei a sostenere l’accusa in giudizio”.

Caso chiuso? No. Perché il denunciante ha presentato scritti difensivi e la gip Laura Liguori, a margine dell’udienza camerale, ha disposto l’imputazione coatta dei due medici, motivando il suo provvedimento sul presupposto che “sono emersi profili penalmente rilevanti nella condotta degli indagati, non solo da quanto rappresentato dal denunciante Antonio Antonaci, ma soprattutto dalle dichiarazioni delle persone informate sui fatti e dalla documentazione acquisita acquisita dalla polizia giudiziaria e allegata al fascicolo della pm”. Ora la Procura ha dieci giorni per formulare un nuovo capo d’imputazione, per poi avanzare richiesta di rinvio a giudizio dei due medici.

Redazione Nurse Times

Fonte: Corriere Salentino

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