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Overtourism, perché è anche un problema di sanità pubblica. Il caso Roccaraso

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Il recente episodio di overtourism a Roccaraso ha sollevato preoccupazioni significative in merito alla sanità pubblica e alla gestione sostenibile del turismo. Lo scorso fine settimana la località sciistica abruzzese è stata presa d’assalto da oltre 10mila visitatori, giunti principalmente dalla Campania a bordo di più di 250 autobus. Questo afflusso massiccio è stato in parte attribuito alla promozione della destinazione da parte di un’influencer napoletana, che ha condiviso contenuti su Roccaraso con i suoi milioni di follower sui social.

L’arrivo simultaneo di un numero così elevato di turisti ha causato gravi disagi: congestione del traffico, sovraffollamento delle piste da sci e accumulo di rifiuti. Queste condizioni non solo hanno messo a dura prova le infrastrutture locali, ma hanno anche sollevato preoccupazioni per la salute pubblica, considerando il rischio di diffusione di malattie in ambienti affollati e la difficoltà nel mantenere adeguati standard igienico-sanitari.

In risposta, il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, ha annunciato misure restrittive per controllare il flusso turistico. A partire dal prossimo fine settimana sarà imposto un limite massimo di 100 autobus turistici nei giorni di sabato e domenica, con obbligo di prenotazione online. Questa decisione mira a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, oltre a preservare la salute dei residenti e dei visitatori.

L’episodio di Roccaraso evidenzia come l’overtourism possa trasformarsi rapidamente in un problema di sanità pubblica. La gestione sostenibile dei flussi turistici è essenziale per prevenire situazioni che possano compromettere la salute collettiva e la qualità della vita nelle destinazioni turistiche. È fondamentale che le autorità locali adottino strategie preventive e piani di emergenza per affrontare afflussi turistici imprevisti, garantendo al contempo la sicurezza sanitaria e il benessere della comunità.

Inoltre questo caso sottolinea l’influenza crescente dei social media nel determinare i flussi turistici. La promozione non coordinata di destinazioni da parte di influencer può portare a situazioni ingestibili, mettendo in evidenza la necessità di una collaborazione più stretta tra enti turistici e figure influenti per promuovere un turismo responsabile e sostenibile.

In conclusione l’overtourism non è solo una questione di numeri, ma rappresenta una sfida complessa che intreccia aspetti di sanità pubblica, gestione delle risorse e sostenibilità. Affrontare efficacemente questo fenomeno richiede un approccio integrato e proattivo da parte di tutte le parti coinvolte.

Anna Arnone

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