Contrasto tra bozza d’intesa e legge: gli operatori socio-sanitari e la questione degli Ordini professionali.
Nel corso delle recenti trattative tra il ministero della Salute e la Conferenza Stato-Regioni è emersa una questione cruciale riguardante gli operatori socio-sanitari. La bozza d’intesa prevede l’istituzione in via permanente presso gli Ordini delle professioni sanitarie infermieristiche di un elenco speciale straordinario per gli oss. Tuttavia alcuni punti sollevano dubbi e controversie.
Il principio del distinto Ordine professionale
Secondo la bozza d’intesa, l’oss, indipendentemente dalla provenienza del suo attestato di qualifica, dovrebbe obbligatoriamente iscriversi e sottostare a un Ordine professionale distinto dalla sua categoria. Questo principio, tuttavia, entra in palese contrasto con quanto stabilito dal comma 9 ter, art. 34, D.L. 34/2021, convertito in Legge n. 106/2021. Tale disposizione ha istituito il ruolo socio-sanitario, includendovi l’oss. Pertanto l’elenco speciale straordinario degli oss dovrebbe essere istituito all’interno del ruolo socio-sanitario e non presso l’Ordine di una professione diversa e distinta, come previsto dalla L. 3/2018.
L’obbligo di copertura assicurativa
Un ulteriore contrasto emerge riguardo all’obbligo di copertura assicurativa professionale. Mentre l’art. 3 della bozza prevede che gli iscritti agli elenchi speciali debbano avere tale copertura, il Decreto n. 232/2023 esclude gli oss da tale obbligo. La situazione si complica ulteriormente per i lavoratori di interesse sanitario che hanno conseguito il titolo abilitante all’estero.
La necessità di un registro nazionale per gli oss
In questo contesto molti operatori oss chiedono la creazione di un registro nazionale specifico per la loro categoria. Tale richiesta è stata avanzata più volte dal Migep-Stati Generali Oss. Un registro dedicato consentirebbe una gestione più efficace e una maggiore chiarezza normativa per gli operatori socio-sanitari.
In conclusione la questione degli oss e degli Ordini professionali richiede un approfondimento e una soluzione che tenga conto sia delle esigenze degli operatori che delle normative vigenti. L’obiettivo finale dovrebbe essere garantire la qualità dell’assistenza sanitaria senza creare ulteriori ostacoli burocratici per gli stessi professionisti.
Redazione Nurse Times
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