Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota, corredata da una lettera aperta ai soggetti indicati.
Come operatori sanitari e socio-sanitari sosteniamo con forza la Global Sumud Flotilla, missione internazionale di pace e solidarietà a cui partecipano anche cittadini italiani. Chiediamo al Governo di garantire immediata protezione diplomatica a tutti cittadini coinvolti, come già fatto da altri Paesi, e di prendere finalmente una posizione chiara contro il genocidio in corso a Gaza. Non sono estremisti, ma donne e uomini che difendono la vita e la dignità umana dove la politica tace. L’Italia non può restare immobile: la sua credibilità si misura nella capacità di difendere i diritti umani e schierarsi senza esitazione dalla parte della giustizia e della pace.
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Ai Membri del Governo della Repubblica Italiana
A tutte le forze politiche
Oggetto: Protezione diplomatica ai cittadini italiani partecipanti alla Global Sumud Flotilla
Egregio Presidente, Egregi Ministri, Egregi rappresentanti politici,
come operatori sanitari e socio-sanitari non possiamo restare in silenzio di fronte all’ingiustizia e al dolore che da troppo tempo colpiscono il popolo palestinese di Gaza. La politica italiana deve rompere il silenzio che ha scelto di mantenere e avere il coraggio di schierarsi dalla parte di un popolo che sta morendo.
La missione internazionale Global Sumud Flotilla, a cui partecipano anche cittadini italiani, è una scelta di coraggio civile e di pace. Cinquanta imbarcazioni provenienti da 44 Paesi, con a bordo oltre 500 persone, tra cui medici, sindaci, politici, attori e cittadini comuni, hanno deciso di dar vita a un’azione collettiva di resistenza civile globale. L’obiettivo è aprire un corridoio umanitario e fermare le violenze contro un popolo che subisce ogni giorno distruzione e morte.
Questi concittadini hanno scelto di agire là dove la politica italiana si mostra incapace, prigioniera di pregiudizi e alleanze che oscurano la realtà. A Gaza non si consuma un “conflitto”, ma uno sterminio sistematico. Non accettiamo che lo Stato italiano resti inerme di fronte a tutto ciò, mentre in ogni porto, piazze, migliaia di persone si mobilitano lanciando un messaggio forte anche al nostro Paese. L’attenzione dei media e dell’opinione pubblica internazionale sarà determinante per impedire nuove tragedie.
Il Governo italiano deve prendere atto di questa mobilitazione e difendere i propri cittadini che hanno scelto la strada della solidarietà e della giustizia. La Flotilla non è un atto isolato, ma un gesto collettivo nato dal basso, che vuole rompere il silenzio e portare speranza a un popolo vittima di un genocidio.
Chiediamo che il Governo italiano si assuma le proprie responsabilità e garantisca protezione diplomatica immediata a tutti i cittadini coinvolti nella Flotilla, riconoscendo la legittimità della loro azione e tutelandoli da ogni possibile ritorsione, come ha già fatto la Spagna. Non sono “provocatori”, non sono “estremisti”: sono cittadini che hanno scelto di difendere la vita e la dignità umana, laddove le istituzioni hanno preferito l’ambiguità o il silenzio.
Abbiamo già scritto al Presidente della Repubblica e alla Presidente del Consiglio, senza ricevere una risposta all’altezza della gravità della situazione. Mentre altri Paesi hanno preso posizione netta per la pace e per la fine del massacro, l’Italia resta immobile, incapace di distinguere tra chi resiste per non essere annientato e chi, con la forza, sta distruggendo un intero popolo.
Se la politica non avrà il coraggio di schierarsi dalla parte della giustizia, sarà il popolo italiano a farlo. La Flotilla ne è testimonianza, e noi, come professionisti della cura, non possiamo che sostenerla apertamente.
Molti sanitari e socio sanitari hanno già manifestato il proprio dissenso, così come diverse organizzazioni sindacali che hanno preso posizione contro questo genocidio. Eppure il Governo continua a difendere chi sta uccidendo un popolo, arrivando perfino a consentire l’atterraggio di aerei militari sul suolo italiano, ignorando la voce di chi chiede semplicemente di fare la cosa giusta.
Vi chiediamo di agire subito. La credibilità morale e politica dell’Italia non si misura con dichiarazioni di facciata, ma con la capacità di difendere i diritti umani, proteggere i propri cittadini e schierarsi senza esitazioni dalla parte della vita contro ogni forma di genocidio.
Ancora una volta, è la nostra stessa Costituzione a ricordare che il popolo deve essere ascoltato e che ha il potere di orientare e correggere le scelte della politica.
Con rispetto, ma con fermezza, attendiamo un segnale chiaro.
Federazione degli operatori socio-sanitari assistenziali per la pace
Angelo Minghetti
Sen. Barbara Guidolin M5S | Maria Vittoria Azzilona | Maria Taccardi OSS |
Angela Dicanio OSS | Orietta Ceneri OSS | Rosalia Satta OSS |
Massimiana Bisceglia OSS | Anna Maria Gigante OSS | Monica Marinelli OSS |
Marzia Alfatti OSS | Paola Quitadamo OSS | Maria Grazia Maitilasso OSS |
Antonio Squarcella Segretario Nazionale SHC | Michela Avallone studentessa infermieristica | Carla Di Domenico operatore sanitario |
Cristina Berlingeri OSS | Eduardo Arcieri OSS | Loredana Peretto |
Aniello Avallone | D’Oriano Giovanna OSS | Stringi Michelangelo OSS |
Cianci Muriel OSS | Barbara Avallone Infermiera | Sara Minghetti |
Cristiana Pisano OSS | Genoveffa Visone | Maria Martini OSS |
Valerio Doriano OSS | Anna Zhedanina OSS | Giuseppe La Porta OSS |
Silvia Scegaliu OSS | Manuela Ferri OSS | Marilena De Iorio OSS |
Lucia Siciliano OSS | Manuela Frascarelli OSS | Mario Lippolis OSS |
Antonio Spirito OSS | Alice Lica OSS | Valentina Zedde OSS |
Anna Palombi OSS | Cristina Barra OSS | Liliana De Iorio OSS |
Valenti Maurizio OSS | Pisani Salvatore OSS | Groppi Michela OSS |
Rolando Pennese OSS | Chiara Daniela Salvatore OSS | Gabriella Carabelli insegnante |
Marina De Palma | Valter De Palma | Sabrina De Palma |
Fernanda Minacci | Chiara Carabelli | |
Redazione Nurse Times
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