Secondo un recente studio, il principe della dieta mediterranea è anche un valido alleato contro alcune forme di cancro.
Un cucchiaio al giorno di olio extravergine di oliva aiuta a prevenire e combattere i tumori intestinali. A dimostrarlo è uno studio sostenuto dall’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), condotto all’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari e pubblicato sulla rivista Gastroenterology. Tale studio certifica come l’olio di oliva, ricco di acido oleico, una sostanza in grado di regolare la proliferazione cellulare, sia utile a spegnere le infiammazioni intestinali responsabili dello sviluppo del cancro.
Un enzima presente nell’epitelio del colon, infatti, chiamato Scd1, che funziona quale principale regolatore della produzione di acido oleico nel nostro corpo, si attiva enormemente con una dieta arricchita di questo prezioso componente, riducendo al minimo tutte le flogosi dell’intestino individuate come responsabili della formazione di polipi benigni e maligni.
I ricercatori, per avvalorare questa loro importante ricerca, hanno inattivato il gene che codifica l’enzima Scd1, dimostrando che in assenza di acido oleico nella dieta si assiste dapprima alla comparsa di infiammazione colica, e poi allo sviluppo di tumori spontanei nell’intestino, mentre aggiungendo l’acido oleico si ripristina la normale fisiologia intestinale, con riduzione drastica delle flogosi e conseguente protezione contro la formazione tumorale.
L’acido oleico è il costituente più abbondante nella maggioranza degli oli vegetali, soprattutto in quello d’oliva, il quale, per essere considerato extra-vergine, deve avere una percentuale di tale sostanza libera non superiore allo 0,8% del peso totale. Ma l’acido oleico è anche un componente fondamentale di importanti strutture biologiche, quali le membrane cellulari e delle lipo-proteine. I dati registrati in questa ricerca non hanno precedenti, perché mai era stato indagata così a fondo l’azione antinfiammatoria intestinale della molecola oleica, ritenuta fondamentale perché sintetizzata dal nostro stesso organismo proprio per creare una barriera che blocchi l’infiammazione delle cellule intestinali e, di conseguenza, prevenga il cancro.
Non solo. Stando ai risultati scientifici di tale studio, oggi il consumo di olio extravergine di oliva è consigliato anche nei casi di pazienti che hanno una predisposizione famigliare alla neoplasia del colon ed anche per coloro che sono affetti da morbo di Crohn o da retto-colite ulcerosa, due malattie flogistiche dell’intestino ad alto rischio di degenerare in malignità.
I ricercatori del policlinico di Bari, per avvalorare il loro studio, hanno coinvolto gruppi di scienziati americani, di Tolosa (Francia) e di Cambridge (Inghilterra), e tutti i laboratori hanno confermato queste conclusioni, incoronando l’olio extravergine d’oliva come il principe della dieta mediterranea e della salute intestinale, sottolineando che, non a caso, proprio nel Tavoliere delle Puglie l’incidenza della neoplasia colica è inferiore a quella nazionale e che l’aspettativa di vita media superi gli 84 anni di età.
Quindi un cucchiaio d’olio d’oliva a pranzo e uno a cena (oltre a quello usato per condire gli alimenti) sono sufficienti a prevenire e difendersi dal cancro del colon, ed è assolutamente errato bandirlo dai nostri piatti per ragioni dietetiche o per dimagrire perché, pur essendo un elemento calorico, è sempre meglio avere mezzo chilo in più di peso sui fianchi che mezzo chilo di tumore in addome.
Redazione Nurse Times
Fonte: Libero
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