A Deventer, in Olanda, la casa di riposo Humanitas ha avviato un programma per ospitare gratuitamente studenti universitari all’interno della struttura in cambio di 30 ore mensili dedicate alla compagnia degli anziani. Questo significa condividere pasti, guardare insieme eventi sportivi, celebrare compleanni o anche solo esserci nei momenti più difficili, come durante una malattia.
Una presenza che, secondo i responsabili del progetto contrasta l’isolamento sociale e offre agli anziani una vera e propria finestra sul mondo esterno. Gli studenti universitari, dal canto loro, imparano non solo a relazionarsi con una generazione distante dalla propria, ma anche a trasmettere competenze digitali, come l’uso di email, social media o piattaforme di videochiamata. In alcuni casi, si cimentano anche in attività creative, come l’arte urbana o la lettura condivisa.
Un progetto, quello olandese, che si sta diffondendo anche in altre città in giro per il mondo, come Lione, Barcellona o Cleveland (Usa). Segno che il modello ha un potenziale replicabile. In Inghilterra, ad esempio, progetti accademici simili offrono agli studenti di letteratura la possibilità di leggere poesie ai malati di Alzheimer, stimolando emozioni e ricordi sopiti.
Redazione Nurse Times
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