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Nursing Up al Governo: “Combattiamo abusivismo ed evasione con un progetto per la libera professione degli infermieri pubblici”

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Infermieri, Nursing Up lancia l’allarme: “Nessuno tocchi i master degli specialisti”
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La proposta del sindacato si basa sul dato Censis che vede questa figura professionale ispirare fiducia all’84,7% degli italiani.

Rispondere alla domanda crescente di assistenza infermieristica privata, combattendo abusivismo ed evasione fiscale: questa la proposta di Nursing Up al nuovo Governo. Il sindacato degli infermieri chiede di togliere il vincolo dell’incompatibilità ai professionisti sanitari in forze alla Pubblica amministrazione, affinché sia data anche a loro l’opportunità di esercitare la professione non esclusivamente nelle corsie degli ospedali.

Il nuovo progetto, in fase di studio, vuole dare impulso a un cambio di rotta, che sia in grado di far fronte alla crescente richiesta di prestazioni infermieristiche da parte dei cittadini. Stando ai dati Censis, ben 12,6 milioni di italiani si sono infatti rivolti a un professionista della salute privatamente, e lo hanno fatto pagando di tasca propria, visto che il Servizio sanitario è deficitario proprio nell’assistenza territoriale e a domicilio. Un numero esorbitante, se pensiamo che 2,3 milioni di loro hanno richiesto assistenza prolungata nel tempo.

Sullo sfondo, come sempre, un mercato per buona parte sommerso, destinato a crescere sempre più a causa delle cronicità in costante aumento e della domanda che proviene dalle famiglie con un non autosufficiente a carico (920mila). Per non parlare dei 2,5 milioni di famiglie con minori (delle quali 720mila con bambini di 0-3 anni). Una vasta platea di utenti che si avvale degli infermieri per effettuare prelievi, iniezioni, misurazione e registrazione dei parametri vitali, medicazioni, bendaggi, flebo, infusioni, perfusioni, assistenza notturna.

Tutte prestazioni che, sempre secondo il Censis, sono costate agli italiani 6,2 miliardi di euro in un anno, con un mercato sommerso rilevante (quasi il 50% degli acquirenti ha dichiarato di aver pagato a nero). Ma non è finita, perché le preferenze dei pazienti sono andate, nella maggior parte dei casi, verso l’infermiere pubblico (30,4%), un professionista che ispira fiducia all’84,7% degli italiani. E allora per quale ragione non consentirgli di esercitare la libera professione, evitare tra l’altro che ci si imbatta in chi esercita abusivamente?

Mancano all’appello nel Ssn, come è noto, almeno 50mila infermieri per poter erogare un servizio in linea con i bisogni dei cittadini. E la distribuzione attuale degli infermieri a livello regionale sconta i tagli e le razionalizzazioni del personale legate alla spesa. A delineare questo quadro desolante ci sono non solo un’analisi condotta in partnership da Ipasvi-Istat, ma anche i dati che emergono dal Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato. Per gli infermieri del Nursing Up è ora di fare qualcosa di concreto, di aprire le porte alla libera professione anche per i dipendenti pubblici, e avviare così una nuova stagione nell’assistenza infermieristica del nostro Paese.

Redazione Nurse Times

 

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