La semeiotica è quella branca della medicina che studia il malato attraverso il rilievo e l’interpretazione dei sintomi e dei segni.
La semeiotica mediante esame obiettivo prevede Ispezione, Palpazione, Percussione e Auscultazione. Nel caso di dolore addominale risulta molto difficile elaborare una corretta diagnosi infermieristica ed un adeguato percorso assistenziale e di indirizzo dell’utente, se non si individua correttamente lo status morboso.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito la cosiddetta “scala analgesica” con l’obiettivo di utilizzare la terapia analgesica più appropriata.
Tale scala era nata originariamente per la terapia del dolore da cancro ma ora è utilizzata ampiamente anche per la gestione del dolore cronico.
Secondo questa scala l’approccio farmacologico deve essere sequenziale e deve adattarsi all’intensità del dolore del paziente:
- Dolore lieve – step 1: farmaci non oppioidi
- Dolore moderato – step 2: oppioidi minori
- Dolore grave – step 3: oppioidi maggiori
Generalmente il dolore è un’esperienza emozionale sgradevole e sensoriale, che si associa ad un danno reale o potenziale ed ha diverse cause, come pancreatite, ustione, infiltrazione neoplastica, incarceramento, ernia discale infarto del miocardio e flogosi di vario genere.
Il dolore nocicettivo è dovuto a lesioni organiche o a fenomeni funzionali tali da determinare un danno tessutale che stimola i recettori del dolore.
Il dolore neuropatico mentre è dovuto a diverse cause, come compressioni delle strutture nervose, lesioni o processi aberranti di varia origine. È un dolore da proiezione ed obbedisce al principio secondo il quale “lo stimolo che agisce su una via afferente in qualsiasi punto prossimale rispetto all’organo di ricezione, dà origine ad una sensazione che si proietta alla periferia anziché essere percepita nella sede dello stimolo”.
Mentre il dolore idiopatico è quello percepito senza che sia evidente una causa scatenante.
I nocicettori, terminazioni nervose libere e responsabili della sensazione dolorifica, appartengono alla tipologia delle fibre nervose A e C (Tipo A, mieliniche; Tipo B, amieliniche). In funzione della qualità e quantità di fibre possiamo ulteriormente distinguere il dolore somatico superficiale (cute, pleura e peritoneo parietali diaframmatici), che risulta essere ben localizzato, epicritico e superficiale.
Il dolore somatico profondo (peritoneo parietale posteriore, pleura mediastinica, radice mesenterica), che risulta essere profondo e meno localizzato. Infine c’è il dolore viscerale (peritoneo viscerale) il cui dolore è sordo, profondo e poco localizzato. Interessante è conoscere che i nocicettori del peritoneo si comportano come quelli cutanei.
Dal punto di vista metamerico è bene chiarire che a livello viscerale la distribuzione delle afferenze dei metameri è meno definita. Le famose “zone di Head” rendono identificabili nel contesto addominale aree di corrispondenza tra afferenze splancniche e metameri.
Di fronte a un paziente con dolore (dolore in generale, dolore addominale in particolare) bisognerà raccogliere un’accurata anamnesi:
- Caratteristiche del dolore: acuto, sordo, superficiale, profondo? Urente, trafittivo, lancinante, …?
- Decorso nel tempo: intermittente o continuo?
- Localizzazione: sede di insorgenza, diffusione, irradiazione?
- Fattori che lo modificano alleviandolo o peggiorandolo?
- Sintomi associati: febbre, dispepsia, nausea, vomito, diarrea, stipsi, chiusura dell’alvo, anoressia, calo ponderale, emorragia, ittero?
Cercare di riconoscere se si tratta di un dolore viscerale, somatico o riferito: Il dolore viscerale tende a essere diffuso, perché l’innervazione della maggior parte degli organi è Multi segmentale; inoltre scatena spesso riflessi autonomi quali o Vomito o Sudorazione
CALABRESE Michele
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