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Semeiotica dei Riflessi: valutazione infermieristica nell’elaborazione del piano assistenziale

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Il Sistema Nervoso è costituito dal Sistema Nervoso Centrale e dal Sistema Nervoso Periferico

Il Sistema Nervoso Periferico (SNP) può essere diviso in Sistema Nervoso Somatico e Sistema Nervoso Autonomo od Involontario.

Si compone di 12 Nervi Cranici (VEDI) e 31 nervi spinali.

Generalmente gli step valutativi di un esame neurologico si configurano nell’esame della Motilità a tutti i livelli, della valutazione dei riflessi e della sensibilità, della verifica del trofismo e del tono muscolare.

In questo articolo sarà approfondito l’esame dei riflessi, fondamentale e di indiscutibile pertinenza infermieristica in talune condizioni situazionali, per poter elaborare un piano assistenziale adatto alla persona e poterlo indirizzare al giusto specialista e consentire la giusta presa in carico della persona.

I Riflessi in condizioni fisiologiche sono simmetrici.

Lo strumento per verificarli è il cosiddetto martello neurologico.

Si Procede invitando -e tenendo- il paziente in condizione comoda e rilassata ponendo attenzione che i segmenti muscolari da analizzare non siano troppo in tensione (per evitare che l’esame venga falsato!).

Dopodiché si percuote la parte da esaminare con il martello neurologico e come risultante si può osservare un riflesso di tipo:

  • assente;
  • ridotto;
  • normale;
  • aumentato;
  • molto aumentato.

A questo punto va esaminato il segmento muscolare controlaterale e si saggia se vi è simmetricità: per evitare di descrivere un rilfesso come assente è opportuno talvolta far “distrare il paziente” durante l’esame.

La manovra di JENDRASSIK ad esempio permette di ricercare la presenza del riflesso rotuleo ed è didatticamente corretto far tirare al paziente le proprie mani con le dita incrociate per distoglierne l’attenzione.

 A loro volta i riflessi possono essere esterocettivi o propirocettivi.

I primi sono anche detti superficiali (Addominale, Cremasterico, Plantare, Gluteo, Anale, Corneale, faringeo) mentre i secondi sono detti profondi (Mandibolare, Rotuleo, Achilleo, Bicipitale, Tricipitale, Cubitale, radiale). Essi sono i riflessi fisiologici.

I segni di Babinski, Oppenheim, Gordon, Schaeffer, di pressione forzata sono detti superficiali ma appartengono alla categoria dei riflessi patologici. Cosi come i riflessi patologici profondi sono quelli del Rossolimo, Mendel, Segno di Hoffman.

Il riflesso mandibolare si esegue facendo contrarre i muscoli massetere e temporale.  E’ utile per  definire il livello di una lesione che ha provocato una tetraplegia spastica e che potrebbe essere ubicata a livello SOPRA o SOTTOPONTINO.

Il riflesso bicipitale  si ricerca ricerca alla piega del gomito mediante percussione del tendine del bicipite: si mette il pollice sulla parte distale bicipite rilasssato.

Si percuote con il martello sul pollice dell’esaminatore posto in sede descritta: vi sarà la flessione dell’avambraccio sul braccio.

Il riflesso tricipitale si esegue invitando la persona a flettere il proprio gomito, poi si percuote con l’apposito martelletto il tendine del tricipite in vicinanza del gomito, precisamente appena dopo l’olecrano. Il gomito in tal caso si stende a riflesso presente.

Riflesso cubitopronatore si esegue percuotendo il tendine posto sopra l’apofisi stiloide , emergenza ossea, dell’ulna, in fase di pronazione (movimento di rotazione verso l’interno o l’esterno) della mano.

Il Riflesso rotuleo si esegue percuotendo il  tendine rotuleo,  come risultante si ha l’estensione della gamba sulla coscia.

Il Riflesso cremasterico si ottiene con la stimolazione cutanea della faccia interna della cosci, che determina la risalita del testicolo per contrazione  contrazione del muscolo di sostegno del testicolo

 

CALABRESE Michele

 

 

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