Da trasmissioni televisive come Tagadà, Porta a Porta ecc., alla “battaglia” contro i Medici del 118 di Bologna, in questi mesi si è molto discusso del ruolo di noi Infermieri nella società.
Credo sia necessario, per quelli che hanno scordato CHI è l’INFERMIERE, rinfrescare un attimo la memoria.
CODICE DEONTOLOGICO 2009
Articolo 1
L’infermiere è il professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica.
Articolo 2
L’assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa.
Articolo 3
La responsabilità dell’infermiere consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell’individuo.
Capo III
Articolo 11
L’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull’esperienza e la ricerca.
Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati.
La nostra professione è in continuo mutamento, non siamo più coloro che distribuivano pillole col mansionario sotto al braccio, ma abbiamo un background universitario tra i più stimati al mondo ed è, anch’esso, in continuo mutamento.
Da tempo è ferma (a causa di polemiche di alcuni medici) allo Stato-Regioni, una norma che prevede l’avvio di specializzazioni universitarie per gli infermieri, un po’ come avviene per i medici.
La bozza individua sei aree:
- dei servizi territoriali,
- intensiva e dell’emergenza,
- medica,
- chirurgia,
- neonatologica e pediatrica,
- della salute mentale e delle dipendenze.
Negli ultimi anni poi, sono state create strutture/reparti a gestione infermieristica, è nata la figura dell’ Infermiere di famiglia, che assiste al domicilio pazienti con patologie gravi (spesso croniche con riduzione dei costi di assistenza per il SSN) ma che si occupa anche dell’educazione dei parenti (Care Giver).
Insomma, come dichiara la nostra presidente, Barbara Mangiacavalli: “La nostra professione si sta evolvendo, del resto è nata per stare vicino ai bisogni dei cittadini, che negli ultimi anni sono cambiati perché sono aumentate le malattie croniche. E problemi come questi o la disabilità e la fragilità in generale di cosa hanno bisogno?
Di assistenza qualificata da dare dopo l’inquadramento diagnostico e l’impostazione terapeutica del medico”.
Per concludere…
Questo articolo vuole sottolineare ciò che è l’Infermiere, per far comprendere una volta per tutte che non siamo professionisti dal ruolo marginale, ma i PROTAGONISTI (assieme alle altre figure) di un’assistenza che ha per scopo indiscutibile la persona e i suoi bisogni.
#noisiamopronti! ….è ora che lo capiscano TUTTI !
Gaia Pomar
FONTI
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