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No dell’Asp Ragusa a un esame diagnostico urgente: donna spende tre quarti della pensione per svolgerlo privatamente

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Una signora di Pozzallo (Ragusa) ha speso 400 euro, tre quarti della sua pensione mensile, per svolgere privatamente un esame diagnostico urgente, prescrittole il 13 maggio scorso da un cardiologo e dal suo medico curante. Ciò perché l’ospedale di Vittoria, al quale si era rivolta, non aveva le necessarie attrezzature. Lo denuncia Rosario Gugliotta, presidente del Comitato civico Articolo 32.

Dopo oltre un mese la signora, affetta da una patologia severa – sottolinea il Comitato -, invia una mail all’Asp Ragusa, specificando che dall’esito degli esami dipende la prescrizione di un’adeguata terapia farmacologica. Nessuna risposta. Passano altre settimane e la paziente riceve una mail dal responsabile dell’ufficio relazioni con il pubblico dell’Azienda.

“La struttura – si legge in tale mail – non ha personale amministrativo da poter dedicare alle risposte delle mail ricevute. Non esiste in Asp altro servizio che eroga questa prestazione. Per cui tutti gli esami di cardio risonanza magnetica in lista d’attesa sono sospesi fino a nuova disponibilità di apparecchiatura adeguata”.

La risonanza magnetica era uno dei due esami prescritti, ma l’altro, la cardio Tac, potrà essere effettuato soltanto alla ripresa del servizio, a fine settembre, visto che a eseguirlo sono “solo due medici, impegnati anche in altri servizi e guardia notturna. I tempi d’esecuzione sono condizionati da diverse variabili”.

Da qui la decisione della signora di rivolgersi a una struttura privata. “Le fragilità sociali non esistono, come pure le disuguaglianze – conclude Gugliotta -. Ormai la salute dipende dal portafoglio e la nostra Costituzione è sempre più oltraggiata”.

Dopo la segnalazione del Comitato civico Articolo 32, l’Asp Ragusa precisa che dal 28 maggio scorso è in corso la sostituzione dell’apparecchiatura per la risonanza magnetica al presidio ospedaliero di Vittoria, con l’obiettivo di garantire un aggiornamento tecnologico e migliorare la qualità dell’assistenza.

Nel corso di un tavolo tecnico, propedeutico all’avvio dei lavori, “la direzione sanitaria – spiega l’Asp – aveva richiesto all’Unità di Diagnostica per immagini di individuare soluzioni organizzative per limitare al massimo i disagi per l’utenza. Le criticità successivamente emerse evidenziano, tuttavia, un difetto di programmazione e comunicazione da parte dell’Unità interessata. L’Azienda, in ragione di ciò, si riserva di effettuare le opportune valutazioni sotto il profilo gestionale”.

L’Asp Ragusa aggiunge che “il direttore sanitario provvederà a riconvocare il tavolo tecnico per un’analisi approfondita della situazione e per l’adozione dei necessari correttivi, anche al fine di individuare soluzioni efficaci per una gestione più tempestiva delle agende e allo smaltimento delle richieste pervenute all’Unità competente, così da evitare disservizi e garantire il rispetto dei tempi di attesa”.

Redazione Nurse Times

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