Nel panorama politico attuale, emergono preoccupazioni riguardo alla disponibilità di risorse per affrontare il rinnovo dei contratti statali per il triennio 2022-2024, nonché per le assunzioni e gli aumenti stipendiali destinati agli infermieri e al personale medico ospedaliero. Tenuto conto di due fattori, il contratto del triennio 2019 – 2021 rinnovato lo scorso anno era già scaduto, l’inflazione del 2022 e dell’anno in corso ha già eroso gli stipendi del 7/8 %
Queste misure fondamentali rischiano di incontrare difficoltà finanziarie, gettando un’ombra di incertezza sulla loro attuazione all’interno della Manovra in arrivo nell’autunno prossimo.
Le questioni relative alle pensioni e agli stipendi sono state individuate come prioritarie, dovute all’implementazione della proroga del taglio del cuneo fiscale nelle buste paga e sulla tanto attesa riforma fiscale, che mira a ridurre le aliquote Irpef. Tuttavia, emerge che nemmeno le risorse precedentemente allocate per alcune misure, individuate nel corso dell’ultimo anno dal governo guidato da Mario Draghi, potrebbero essere sufficienti a coprire le spese.
Uno dei punti focali è la riduzione dell’impatto del caro carburanti tramite un taglio delle accise.
Tuttavia, sembra che il governo non abbia intenzione di perseguire questa misura, che potrebbe comportare un aumento della spesa pubblica di ben un miliardo al mese. Questo rappresenta un chiaro segnale della complessità delle decisioni che devono essere prese, bilanciando l’esigenza di sostenere l’economia e le finanze pubbliche.
La sfida finanziaria si estende anche al rinnovo del contratto dei dipendenti della Pubblica Amministrazione (PA) nella Legge di Bilancio 2024. Dopo la firma recente dell’accordo per alcuni comparti della PA per il periodo 2019-2021, inclusa la sfera scolastica, ora si affronta l’ardua questione di stabilire un nuovo contratto per i lavoratori statali. Gli aumenti stipendiali dovranno tener conto dell’inflazione più alta riscontrata nei due anni passati, il 2022 e il 2023.
All’interno della Manovra di circa 30 miliardi di euro che il governo sta preparando, è previsto anche un fondo destinato al bonus una tantum.
Questo incentivo sarà erogato per la prima volta ai dipendenti del pubblico impiego con il cedolino di busta paga di agosto 2023, rappresentando un ulteriore elemento da considerare nell’equazione finanziaria complessiva.
L’incertezza riguardo alle risorse disponibili per il rinnovo dei contratti statali, le assunzioni e gli aumenti stipendiali per il personale medico e infermieristico degli ospedali getta un’ombra sulla prospettiva di attuazione di queste misure cruciali. Il governo guidato da Giorgia Meloni si trova di fronte a sfide significative nel bilanciare le esigenze finanziarie e le aspettative del personale pubblico in questo contesto complesso.
Redazione NurseTimes
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