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Massimo Randolfi

Niente doppio tampone negativo per liberare i pazienti dall’isolamento

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Niente doppio tampone negativo per liberare i pazienti dall’isolamento
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L’Organizzazione mondiale della Sanità cambia le linee guida. Ora niente doppio tampone negativo per liberare i pazienti dall’isolamento. Sembra saranno sufficienti tre giorni senza sintomi.

Lo decide l’Oms nelle linee guida provvisorie da poco pubblicate. Indipendentemente dalla severità dell’infezione non è più richiesto il doppio tampone negativo per certificare la fine della malattia.

I nuovi criteri richiesti per porre fine all’isolamento:

Per i pazienti sintomatici: 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, più almeno 3 giorni senza sintomi (incluso senza febbre e senza sintomi respiratori).

Per i pazienti asintomatici: 10 giorni dopo il tampone positivo.

Ad esempio, spiega il Corriere della Sera, se un paziente ha avuto sintomi per due giorni, il paziente potrebbe essere liberato dall’isolamento dopo 10 giorni + 3 = 13 giorni dalla data di insorgenza dei sintomi; per un paziente con sintomi per 14 giorni, il paziente può essere rilasciato dall’isolamento dopo 17 giorni dall’insorgenza dei sintomi (14 giorni + 3 giorni =); per un paziente con sintomi per 30 giorni, il paziente può essere rilasciato 33 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi (30 + 3 ) .

Niente doppio tampone negativo: ultimi studi

Ultimi studi spiegano che il virus attivo, in grado di replicarsi e di infettare, non risulta presente, se non eccezionalmente, nei campioni respiratori del paziente dopo 9 giorni dall’insorgenza dei sintomi. In particolare nei casi di infezione lieve, contestualmente alla formazione di anticorpi neutralizzanti.

Potrebbe essere sicuro, quindi, liberare il paziente dall’isolamento sulla base di criteri clinici, piuttosto che sulla ripetizione dell’esame del tampone. questo perché quest’ultimo può continuare a rilevare tracce non vitali di RNA (non pericoloso) per molte settimane.

Inoltre, lunghi periodi di isolamento per soggetti senza sintomi incidono sul benessere individuale, sulla società e sull’accesso alle cure sanitarie.

Il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo la pubblicazione delle nuove linee guida dell’Oms ha scritto al Comitato tecnico scientifico: «Le nuove linee guida dell’Oms relative alla modalità di certificazione della guarigione segnano un cambiamento che può incidere significativamente sulle disposizioni finora adottate e vigenti nel nostro Paese. Chiedo di poter affrontare il delicato tema nel Comitato Tecnico Scientifico» .

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