Da alcuni giorni Firenze e la regione Toscano hanno un nuovo hospice pediatrico che potrà accogliere sei bambini affetti da patologie inguaribili.
Si chiama “Casa Marta” ed è una struttura che fa parte del complesso ospedaliere pediatrico del Meyer. Rappresenterà un nodo centrale della rete di cure palliative.
Sorgerà all’interno dell’attuale Casa Benelli, struttura della Fondazione Solidarietà Caritas onlus che si occuperà anche della gestione, ambiente esterno all’ospedale ma collocato nelle immediate vicinanze.
La ristrutturazione della struttura sarà effettuata dalla Fondazione Martacappelli. È stata progettata e allestita in modo da creare un’atmosfera caratterizzata da spazi e ritmi più simili a quelli domestici, garantendo al contempo standard tecnologici, strutturali e di sicurezza.
La regione Toscana ha recentemente autorizzato complessivamente sei posti letto che «saranno preziosi – si spiega dal Meyer – sia per gestire la delicata fase della dimissione protetta, che serve a formare i genitori per affrontare le esigenze dei bambini una volta tornati a casa, sia per effettuare ricoveri di sollievo, volti a offrire alla famiglia un periodo di contenimento del carico assistenziale nei confronti del proprio bambino. Gli operatori potranno accompagnare i bambini e le loro famiglie nelle fasi finali della loro vita nei casi in cui non vi siano le condizioni per poterlo fare a casa e supportare i genitori nell’elaborazione del lutto».
Casa Marta rappresenterà anche un punto di riferimento per attività di studio, ricerca e pratica clinica per gli studenti universitari in formazione delle varie professioni sanitarie.
Attraverso una nota del Meyer viene spiegato che «Casa Marta potrà dare una risposta ai circa 4mila bambini e adolescenti affetti da patologie cronico-complesse e alle loro famiglie che necessitano di un ricovero di sollievo per periodi temporanei e formerà al meglio i loro genitori per l’assistenza.
Un impegno consistente: si stima la necessità di circa 600 giornate di degenza per la formazione dei genitori e 900 giornate per i ricoveri di sollievo. Potrà anche accogliere una parte degli ottanta minori che ogni anno in Toscana muoiono per patologie croniche non guaribili: tra loro una trentina affetti da patologie oncologiche».
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