All’ospedale Molinette di Torino una giovane donna svedese, inviata dal miglior ospedale d’Europa e sesto al mondo, è stata salvata con un particolare intervento di denervazione simpatica cardiaca. Una richiesta di aiuto decisamente straordinaria, proveniente dal Karolinska Hospital.
La paziente, una 34enne affetta da una sindrome aritmogena di origine genetica, la tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica (CPVT), continuava ad avere aritmie ventricolari maligne con possibili arresti cardiaci, nonostante una terapia ad alte dosi con i due farmaci utilizzati per questa patologia e il defibrillatore già impiantato.
I cardiologi aritmologi del Karolinska hanno allora contattato la dottoressa Veronica Dusi e il professor Gaetano Maria De Ferrari, della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, per un parere sulla strategia da adottare, e in particolare per chiedere se poteva essere indicato, in questo caso, un intervento di denervazione simpatica cardiaca. Infatti la dottoressa Dusi e il professor De Ferrari hanno istituito il registro mondiale per questo specifico intervento e sono considerati i più autorevoli esperti internazionali per questa condizione.
I cardiologi torinesi hanno concordato sull’opportunità di eseguire l’intervento. Il Karolinska Hospital ha deciso che il posto più idoneo per procedere con l’operazione fosse proprio l’ospedale Molinette di Torino e lo stesso ospedale svedese si è fatto carico direttamente di tutti i costi per l’invio della paziente e per l’intervento. Insieme alla paziente l’ospedale svedese ha inviato anche una cardiologa aritmologa e un chirurgo toracico per imparare le modalità di cura di questi pazienti e la tecnica di intervento chirurgico.
L’intervento consiste, grazie a una tecnica mininvasiva toracoscopica, nell’eliminare i nervi simpatici che vanno al cuore e che facilitano aritmie cardiache gravi e anche arresto cardiaco in soggetti predisposti. È stato eseguito dall’esperto di queste operazioni, il dottor Francesco Guerrera, dell’equipe di Chirurgia toracica diretta dal professor Enrico Ruffini, ed è perfettamente riuscito. La paziente è stata dimessa solo tre giorni dopo per fare rientro in Svezia e non ha più avuto alcuna aritmia.
Considerato il successo ottenuto su questa paziente, i medici del Karolinska hanno concordato con i colleghi italiani delle Molinette di invitarli a Stoccolma per la prossima occasione per discutere i casi, insegnare gli approcci terapeutici e per eseguire gli interventi insieme. Due possibili candidati per questo approccio sono stati segnalati proprio in questi giorni alla dottoressa Dusi e al professor De Ferrari.
“La fiducia riposta in noi dai colleghi del Karolinska ci dà enorme soddisfazione – afferma De Ferrari –. Uno degli obiettivi al mio arrivo a Torino 5 anni fa è stato quello di creare un Centro di cure avanzate per le aritmie più gravi e pericolose, e questa circostanza indica che il risultato è stato raggiunto. Nello specifico campo della modulazione autonomica e della denervazione simpatica siamo oggi il principale Centro in Europa, grazie alla essenziale collaborazione con i chirurghi toracici, gli aritmologi pediatri e gli anestesisti sia pediatrici che adulti”.
“Il fatto che il migliore ospedale d’Europa invii un paziente alle nostre Molinette per ricevere le migliori cure possibili conferma la presenza di eccellenze cliniche del nostro ospedale – commenta il direttore generale della Città della Salute, dottor Giovanni La Valle –. E ancor più significativa é la richiesta fatta ai nostri medici di andare a Stoccolma a curare in collaborazione i prossimi casi per poter fare training e trasmettere le competenze raggiunte”.
Redazione Nurse Times
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