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Il medico di guardia può dormire durante il turno di notte?

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Una consolidata consuetudine ospedaliera vuole che il medico di guardia, durante il turno notturno, possa godere del privilegio di poter dormire sonni profondi in camere da letto debitamente preparate all’interno dei reparti.

Comode stanze con connessione internet e bagno dedicato. Molto spesso diventa competenza infermieristica anche l’attività di rassetto e riordino della camera del medico di guardia.

In caso di necessità il personale infermieristico incontra grandi difficoltà nel risvegliare il medico di guardia caduto in un profondo sonno. Richiedere un intervento urgente o indifferibile al medico, abituato a trascorrere il proprio turno di notte in stato di non veglia, può spesso risultare complesso. Molti di loro vanno sicuramente su tutte le furie qualora l’infermiere lo svegliasse per futili motivi, ma cosa dice la legge a riguardo?

Alcuni medici di guardia, secondo quanto riportato da molti pazienti, avrebbero l’abitudine di visitare i pazienti nel turno di notte indossando un pigiama sotto il camice con colori sgargianti o immagini che rasentano il ridicolo come denunciato in un noto nosocomio oculistico romano.

Non esiste alcuna norma che permetta ai medici di comportarsi in maniera diversa rispetto ad ogni altro lavoratore o di beneficiare di una camera da letto dove trascorrere, dormendo, il turno di lavoro lautamente retribuito soprattutto se paragonato allo stipendio di un infermiere che, il più delle volte, trascorre giustamente sveglio il periodo lavorativo.

Non esiste alcuna casistica dottrinale che sanzioni medici colti sul fatto di dormire sul posto di lavoro mentre le sanzioni disciplinari ai danni degli infermieri, trovati sdraiati su mezzi di fortuna, sono ampiamente presenti in letteratura.

Ogni qualvolta siano stati scoperti infermieri intenti a riposarsi durante il turno di lavoro è sempre stato omesso di verificare dove fosse effettivamente il medico di guardia, quasi sempre addormentato nel proprio letto all’interno della stanza dedicata ed ignaro di tutti i guai che stava trascorrendo l’infermiere.

Il CCNL 1998-2001 integrativo del 10 Febbraio 2004 articolo 7 denominato “lavoro notturno”, non scrimina né esimenta il medico addormentato in servizio e che ritarda l’intervento presso il paziente rispetto ad un medico sveglio (circostanza quindi in re ipsa).

Il CCNL della dirigenza medica e veterinaria all’art. 11 denominato “Comportamento in servizio” cita: “Il dirigente conforma la sua condotta ai principi di diligenza e fedeltà di cui agli artt. 2104 e 2105 del Codice Civile e contribuisce alla gestione della cosa pubblica con impegno e responsabilità. Il comportamento del dirigente è improntato al perseguimento dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi istituzionali nella primaria considerazione delle esigenze dei cittadini utenti, operando costantemente nel pieno rispetto del Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, allegato al CCNL del 3.11.2005, di cui s’impegna a osservare tutte le disposizioni nonché dei codici di comportamento adottati dalle Aziende ai sensi dell’art. 54,comma 5 del d.lgs. 165/2001 e di quanto stabilito nelle Carte dei Servizi”.

E quindi evidente che sia prescritto anche al personale medico di svolgere un attività non passiva. Abbandonare l’ambiente lavorativo per cadere in un sonno profondo appare pertanto un comportamento assolutamente negligente.

In caso di urgenza in reparto, altra emergenza o situazione indifferibile, l’infermiere non è tenuto a ricercare il medico di guardia in tutto l’ospedale o svegliarlo delicatamente aspettando che si vesta e che si lavi sostituendolo nella gestione del paziente fino al suo arrivo.

Questa cattiva abitudine riguarda tutti gli ospedali italiani, sia pubblici che privati. Dall’analisi normativa appare evidente che il medico, proprio come l’infermiere, abbia gli stessi obblighi quale prestatore di lavoro e pertanto debba rimanere vigile e cosciente durante l’intero turno di lavoro.

Simone Gussoni

Fonti: Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico

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