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Medici in fuga dall’Italia, l’idea di Schillaci: maxi sconto fiscale per convincerli a rientrare

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Stop ai tetti di spesa: arriva l'algoritmo rivoluzionario che calcola il fabbisogno di medici e infermieri
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Per arginare la fuga di medici ospedalieri dall’Italia – quasi in 40mila si sono trasferiti all’estero negli ultimi cinque anni – il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sta pensando a un maxi sconto fiscale sui redditi per chi rientra, sulla falsa riga di quello già sperimentato per il rientro nel nostro Paese di docenti e ricercatori. I tecnici ministeriali sono al lavoro per definire i contorni della proposta, che prevede uno sconto fino al 90% sulle tasse nel periodo d’imposta in cui la residenza viene trasferita e nei successivi cinque anni.

La prima ad avanzare una misura ad hoc per il rientro dei medici in Italia è stata Annarita Patriarca (Forza Italia), rispondendo a un question time alla Camera: “La questione della copertura finanziaria è un problema facilmente risolvibile se non addirittura un falso problema. I medici che eventualmente fossero interessati a rientrare in Italia e, quindi a beneficiare dello sconto Irpef fino al 90%, di fatto già non pagano le tasse nel nostro Paese e non richiederebbero alcun budget a copertura. Anzi, il loro ritorno rappresenterebbe al contrario un surplus aggiuntivo per le casse dello Stato. È chiaro che la mia proposta, accettata e sposata dal ministro Schillaci, può essere adottata anche in un arco temporale limitato, al fine di aiutare il sistema sanitario nazionale a recuperare risorse umane in grado di far fronte alla crisi che sta colpendo gli ospedali italiani”.

Ma quanto guadagnano i medici ospedalieri del Servizio sanitario nazionale? Secondo il Conto annuale dello Stato riferito al 2021, la media è di 86mila euro lordi. Media che si ottienne prendendo in considerazione tutti gli stipendi, che vanno dai circa 4.500 euro lordi di un medico con meno di cinque anni di anzianità ai circa 8.500 euro lordi di un primario con 25 anni di anzianità.

A parità di potere di acquisto, i medici italiani guadagnano il 70% in meno rispetto ai colleghi tedeschi, il 41% in meno rispetto a quelli britannici e dell’8% in meno rispetto a quelli francesi. Calcolando il potere d’acquisto reale, Oecd (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) stima che peggio dei medici del settore pubblico italiano stiano solo quelli di Estonia (76mila euro), Portogallo (66mila) e Grecia (64mila).

Conti alla mano, i medici italiani che si trasferiscano in Europa sono destinati a guadagnare una media di 60mila euro in più all’anno, con un massimo di 205mila euro in più in Lussemburgo, 110mila in Islanda e Olanda, 100mila in Danimarca, Irlanda e Germania.

Redazione Nurse Times

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