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Medici ‘Furbetti’: truffa da laureati in Medicina

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Medici ‘Furbetti’: truffa da laureati in Medicina
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Padova. In una situazione surreale, tre medici, che avrebbero dovuto essere difensori della salute, finiscono sotto i riflettori per un’arte meno nobile: la truffa. Con lauree in medicina e un talento per l’inganno, questi ‘furbetti’ della guardia medica hanno scelto una strada tortuosa, presentando falsi attestati e intraprendendo un viaggio nella medicina dell’inganno.

Il loro modus operandi

Un oculista originario di Catania, ma residente ad Arad in Romania, Daniele Passarello, ha consegnato loro attestati fasulli, dichiarando corsi mai frequentati presso l’Università di Arad. Un trucco che li ha catapultati nell’ambito dei medici di continuità assistenziale, emergenza sanitaria e medicina dei servizi territoriali, con conseguenze che vanno oltre l’ironia della situazione.

I protagonisti di questa commedia dai risvolti drammatici sono tre:

  1. Stefano Gigliotti di 56 anni, residente a Pieve di Soligo,
  2. Antonio Bollettin di 60 anni, originario di Correzzola
  3. Francesco Griggio di 62 anni, proveniente da Camponogara.

Tutti e tre sono accusati di truffa ai danni di Azienda Zero, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico ed esercizio abusivo della professione. La storia prende una piega ancor più surreale quando i vertici di Azienda Zero si accorgono dell’inganno e scatta l’indagine.

Gli inquirenti seguono le tracce finanziarie dei ‘medici’ tramite bancomat e carte di credito, dimostrando che nessuno si trovava nei banchi dell’università romena. Un’abilità nella truffa che li ha portati addirittura a ottenere un contratto di convenzione con il servizio sanitario nazionale.

Attualmente ancora in servizio, i tre ‘dottori’ hanno ricevuto l’avviso di garanzia e, forse colpiti dalla coscienza medica, si sono improvvisamente iscritti a corsi di formazione in medicina generale. Resta da vedere se la giustizia farà loro un check-up accurato, mettendo fine a questa commedia medica dai toni surreali.

Redazione Nurse Times

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