Nel seguente comunicato stampa il presidente di Omceo Venezia e vicepresidente Fnomceo, Giovanni Leoni, stigmatizza quanto accaduto a due giovani medici della continuità assistenziale dell’ospedale di Jesolo, destinatari di una minaccia shock da parte di un addetto alla manutenzione (“Stanotte voi due morirete”).
Si sono addirittura dovuti barricare in un bagno e nelle stanze del Pronto soccorso per sfuggire alla rabbia del loro aggressore. Non si ferma la spirale di violenza in corsia, e questa volta è successo, purtroppo, nel nostro territorio. Vittime dell’ennesimo episodio di violenza, che per fortuna non ha provocato feriti, due giovani medici della continuità assistenziale, un dottore e una dottoressa, in servizio sabato sera all’ospedale di Jesolo.
Secondo il loro stesso, drammatico racconto, i due medici sono stati insultati da un uomo che si è poi rivelato un addetto alla manutenzione in servizio proprio nella struttura ospedaliera. Dopo gli insulti, battendo i pugni contro le porte, le pesanti minacce: “Stanotte voi due morirete”. A evitare il peggio, l’immediato intervento delle forze dell’ordine.
“Questi episodi – è l’amaro commento di Giovanni Leoni, presidente di Omceo Venezia e vicepresidente Fnomceo – ci lasciano allibiti e sconcertati. Sono intollerabili, soprattutto perché commessi a danno di chi si prende cura degli altri. La violenza in corsia e negli ambulatori del territorio va fermata a tutti i costi. Oggi gli strumenti, anche di legge, ci sono e vanno messe in atto tutte le misure di prevenzione possibili, a partire dalla revisione dei protocolli di vigilanza e di sicurezza, per consentire agli operatori sanitari di lavorare in serenità”.
Prosegue Leoni: “A nome dell’Ordine di Venezia e mio personale esprimo la massima solidarietà e la più totale vicinanza ai due giovani medici colpiti, alle loro famiglie, ai loro colleghi e al direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi. Spero che i colleghi riescano a superare in fretta lo shock e la paura per tornare presto a curare i loro pazienti”.
Conclude Leoni: “Questa violenza colpisce professionisti già stremati dalla carenza di organico e dai carichi di lavoro. Il rischio è quello di un abbandono in massa da parte dei camici bianchi e di un conseguente collasso di servizi sanitari essenziali. Come ha sottolineato solo una quindicina di giorni fa il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, serve una rivoluzione culturale, una rinnovata alleanza con i cittadini per dire tutti insieme basta alla violenza contro i medici”.
Redazione Nurse Times
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