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Medical Adhesive-Related Skin Injury (MARSI) nei pazienti pediatrici

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BACKGROUND

La pelle dei neonati e dei bambini è particolarmente fragile, rendendoli vulnerabili alle lesioni causate dall’uso di dispositivi medici adesivi. Queste lesioni, note come Medical Adhesive-Related Skin Injuries (MARSI), rappresentano un problema rilevante in pediatria, poiché possono compromettere l’integrità della barriera cutanea, causare dolore, aumentare il rischio di infezioni e generare complicanze cliniche significative.

Nei neonati, lo strato corneo è sottile e la coesione dermo-epidermica ridotta, caratteristiche che aumentano la suscettibilità a danni meccanici e chimici. Fattori quali umidità cutanea, pressione dei dispositivi, tecniche di rimozione inadeguate e durata prolungata dell’uso degli adesivi accentuano il rischio di MARSI. Studi clinici riportano una prevalenza variabile: fino al 90% nei neonati pretermine in unità di terapia intensiva neonatale (NICU), con lesioni più frequenti su viso, tronco e arti superiori.

Questo articolo si propone di rispondere a tre questioni fondamentali: perché i neonati sono così vulnerabili alle MARSI? Quali strategie preventive sono più efficaci nei pazienti pediatrici? Qual è l’impatto clinico delle MARSI e perché è necessaria una standardizzazione delle linee guida? Comprendere i fattori di rischio intrinseci (prematurità, basso peso alla nascita, comorbidità) ed estrinseci (tipo, numero e durata dei dispositivi, tecnica di rimozione) è essenziale per sviluppare protocolli di gestione efficaci e garantire cure sicure ed efficienti.

OBIETTIVO DELL’ARTICOLO

L’obiettivo dell’articolo è esaminare in modo approfondito le MARSI nei pazienti pediatrici, con particolare attenzione a incidenza, manifestazioni cliniche, fattori di rischio e strategie preventive efficaci. Particolare attenzione è riservata ai neonati e ai bambini critici, in virtù della maggiore vulnerabilità della loro pelle e della frequente esposizione a dispositivi adesivi per monitoraggio e trattamento.

DISCUSSIONI E RISULTATI

Le MARSI costituiscono una sfida clinica significativa in ambito pediatrico e neonatale, con impatti rilevanti sulla qualità dell’assistenza e sugli esiti clinici. Gli studi disponibili mostrano un’ampia variabilità nei tassi di incidenza, tra l’8% e il 72% nei diversi contesti, con punte fino al 90% nei neonati pretermine. La fragilità cutanea intrinseca dei neonati, unita all’uso prolungato di dispositivi adesivi come cerotti, elettrodi, bendaggi e medicazioni avanzate, aumenta considerevolmente il rischio di lesioni.

Fattori intrinseci come prematurità, basso peso alla nascita e comorbidità (sepsi neonatale, displasia broncopolmonare, malattie metaboliche) e fattori estrinseci come tipo, numero e durata dei dispositivi, insieme alla tecnica di rimozione, contribuiscono in modo determinante all’insorgenza delle MARSI.

Le manifestazioni cliniche includono stripping epidermico (60% dei casi), lacerazioni cutanee (15%), vescicole da tensione (10%), dermatiti irritative e ulcerazioni (5-15%). Le sedi più colpite comprendono viso (70%), tronco (10%) e arti superiori (15%). La compromissione della barriera cutanea nei neonati estremamente pretermine può causare alterazioni della termoregolazione e aumentare il rischio di sepsi nosocomiale, con conseguenze cliniche significative.

L’incidenza delle MARSI aumenta in presenza di esposizione prolungata a dispositivi come sonde nasogastriche, cateteri venosi centrali e medicazioni adesive, e può superare il 60% nei neonati con uso esteso di tali dispositivi. La rimozione brusca o inadeguata degli adesivi è responsabile fino al 40% delle lesioni osservate, mentre l’umidità cutanea elevata aumenta il rischio di stripping epidermico fino al 50%.

La prevenzione delle MARSI richiede un approccio multidisciplinare e strategie mirate, basate su evidenze scientifiche e adattate al contesto clinico. L’impiego di adesivi in silicone, meno aggressivi rispetto a quelli acrilici o idrocolloidali, riduce significativamente l’incidenza delle lesioni, con diminuzioni fino al 50%. L’uso di barriere protettive, come pellicole di silicone o idrogel, attenua l’impatto dell’adesione sulla cute fragile. La formazione del personale sanitario è fondamentale: programmi educativi mirati migliorano la consapevolezza degli operatori e l’adozione di tecniche di applicazione e rimozione meno invasive, con riduzioni dell’incidenza delle MARSI fino al 35%.

L’implementazione di strumenti di valutazione del rischio cutaneo, come la Neonatal Skin Risk Assessment Scale, consente di identificare i neonati più vulnerabili e di personalizzare le strategie preventive, con una riduzione stimata dell’incidenza del 30%. L’adozione di protocolli ospedalieri standardizzati per il fissaggio dei dispositivi e la gestione delle medicazioni, unitamente all’uso di materiali innovativi e meno traumatici, contribuisce a ridurre eventi avversi e a migliorare la sicurezza dei pazienti.

Nuove tecnologie come adesivi bio-compatibili e idrogel avanzati offrono prospettive promettenti, con riduzioni delle MARSI stimate fino al 45% nei pazienti che li utilizzano. Strategie di rimozione migliorate, come l’uso di solventi delicati e distacco progressivo, rappresentano ulteriori strumenti per minimizzare i danni cutanei.

CONCLUSIONI

Le MARSI rappresentano un problema crescente nei pazienti pediatrici, soprattutto nei neonati, a causa della fragilità cutanea e dell’uso di dispositivi adesivi per il fissaggio di presidi medici. Le lesioni più comuni includono stripping epidermico, dermatite da contatto e skin tear, con predilezione per viso, testa e arti superiori. I principali fattori di rischio comprendono prematurità, basso peso alla nascita, ricovero prolungato, uso ripetuto di medicazioni adesive e umidità cutanea.

La prevenzione è essenziale e si basa su barriere protettive, adesivi meno aggressivi, spray barriera, tecniche di rimozione adeguate, formazione continua del personale e protocolli standardizzati. Nonostante i progressi, persistono criticità legate alla variabilità metodologica degli studi, alla mancanza di consenso internazionale sulle migliori pratiche e alla scarsità di studi randomizzati.

Ulteriori ricerche sono necessarie per confrontare le strategie preventive, valutarne gli effetti a lungo termine, analizzare l’impatto economico delle MARSI e definire linee guida condivise. L’integrazione di protocolli basati su evidenze scientifiche, materiali innovativi e formazione continua del personale rimane cruciale per ridurre l’incidenza delle MARSI e garantire cure pediatriche sicure ed efficaci, migliorando la qualità della vita dei bambini ospedalizzati.

Paolo Fontò e Arianna Saponaro

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