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Marker Tumorali: guida alla comprensione di questi indicatori della salute

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Tumori: predire l'evoluzione in malattia metastatica con un prelievo di sangue
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Nel campo della medicina, i marker tumorali svolgono un ruolo fondamentale nella rilevazione e nel monitoraggio dei tumori.

Queste sostanze, prodotte dal corpo o dalle cellule tumorali stesse, possono fornire importanti informazioni sulla presenza e sull’evoluzione di patologie oncologiche. Tuttavia, è essenziale comprendere che i marker tumorali non sono di per sé una diagnosi definitiva, ma piuttosto una parte cruciale del puzzle medico.

Cosa sono i marker tumorali

I marker tumorali sono molecole biologiche che possono essere misurate nel sangue, nelle urine o in altri fluidi corporei. Sono prodotti dal corpo in risposta alla presenza di tumori o alla loro crescita. Questi marker possono includere proteine, enzimi, antigeni e altre molecole. Molti di essi sono specifici di determinati tipi di tumori o di organi, ma è importante notare che possono anche essere presenti in condizioni non tumorali.

La diagnosi di un tumore coinvolge diverse fasi e approcci clinici. Ecco una panoramica dei passaggi tipici coinvolti nel processo diagnostico di un tumore:

  1. Anamnesi e Valutazione dei Sintomi: Il medico inizia raccogliendo la storia medica del paziente e valutando i sintomi che potrebbero essere correlati al tumore. Questo può includere dolore, cambiamenti nell’appetito, perdita di peso e altro.
  2. Esame Fisico: Viene eseguito un esame fisico per cercare segni di tumori o altre anomalie nel corpo. Il medico può palpare i linfonodi, controllare l’addome e altre parti del corpo per individuare eventuali anomalie.
  3. Esami di Imaging: Vengono utilizzati test di imaging come radiografie, ecografie, tomografie computerizzate (TC) e risonanze magnetiche (RM) per ottenere immagini dettagliate dell’interno del corpo. Questi test possono aiutare a rilevare la presenza di tumori e a determinarne la loro posizione e dimensione.
  4. Biopsia: Se sospettato un tumore, una biopsia è spesso eseguita. Durante una biopsia, viene prelevato un campione di tessuto dalla zona sospetta. Questo campione viene quindi esaminato al microscopio da un patologo per determinare se ci sono cellule tumorali e quale tipo di tumore è presente.
  5. Analisi dei Marker Tumorali: In alcuni casi, vengono eseguiti test di laboratorio per rilevare la presenza di marker tumorali nel sangue o in altri fluidi corporei. Questi test possono aiutare a confermare la presenza di un tumore e a monitorarne il trattamento.
  6. Esami del Sangue e delle Urine: Altri esami di laboratorio possono essere eseguiti per valutare la funzione degli organi e rilevare eventuali anomalie. Ad esempio, i test delle funzioni epatica e renale possono fornire indicazioni sullo stato di salute generale.
  7. Valutazione Oncologica Multidisciplinare: In molti casi, una squadra di specialisti oncologici, tra cui chirurghi, oncologi medici e radioterapisti, collabora per definire una diagnosi accurata e un piano di trattamento appropriato.

Utilizzo e significato clinico

I marker tumorali sono utilizzati principalmente per diversi scopi:

  1. Rilevazione: Possono aiutare a individuare la presenza di un tumore prima che si manifestino sintomi evidenti. Ad esempio, il PSA (antigene prostatico specifico) è usato per il cancro alla prostata.
  2. Monitoraggio: Dopo una diagnosi di tumore, i livelli dei marker possono essere monitorati nel tempo per valutare l’efficacia del trattamento o rilevare ricadute.
  3. Valutazione del trattamento: I cambiamenti nei livelli dei marker possono aiutare a determinare se un trattamento sta funzionando e se è necessario apportare modifiche.

Esempi di marker tumorali e i loro valori di riferimento

  1. CEA (Antigene Carcinoembrionario): È associato a vari tipi di tumori, tra cui il cancro al colon. Nei soggetti sani, i valori sono generalmente inferiori a 3-5 ng/mL.
  2. CA 125: Utilizzato spesso nel monitoraggio del cancro ovarico. Nei soggetti sani, i livelli sono solitamente inferiori a 35 U/mL.
  3. PSA (Antigene Prostatico Specifico): Impiegato per la diagnosi e il monitoraggio del cancro alla prostata. I livelli variano con l’età e sono considerati sospetti sopra i 4 ng/mL.
  4. AFP (Alfa-fetoproteina): Elevata nell’epatocarcinoma e nel cancro testicolare. Nei soggetti sani, i livelli sono inferiori a 10 ng/mL.

Ci sono molti altri marcatori tumorali che vengono utilizzati per il rilevamento e il monitoraggio dei tumori. Ecco alcuni esempi:

  1. CA 19-9: Associato spesso al cancro al pancreas e al tratto gastrointestinale. I livelli possono essere elevati in presenza di queste patologie. Nei soggetti sani, i livelli di CA 19-9 sono generalmente inferiori a 37 U/mL.
  2. CA 15-3: Utilizzato principalmente per il monitoraggio del cancro al seno. I suoi livelli possono aumentare in caso di progressione del tumore. Nei soggetti sani, i livelli di CA 15-3 sono di solito inferiori a 30 U/mL.
  3. HE4 (Epatoma Ovarico Umano 4): È utilizzato per il monitoraggio del cancro ovarico. Può essere utile nel differenziare i tipi di tumore ovarico. I valori di HE4 variano, ma spesso vengono valutati in combinazione con il CA 125. Un valore superiore a 150 pmol/L è spesso considerato sospetto.
  4. NSE (Enolasi Neuronale Specifica): Utilizzato per il tumore polmonare a piccole cellule e per alcune patologie neuroendocrine. Nei soggetti sani, i livelli di NSE sono generalmente inferiori a 12.5 ng/mL.
  5. CYFRA 21-1: Utilizzato per il carcinoma polmonare non a piccole cellule e per il tumore della testa e del collo. Nei soggetti sani, i livelli di CYFRA 21-1 sono di solito inferiori a 3.3 ng/mL.
  6. AFP-L3: Una variante dell’alfa-fetoproteina, spesso utilizzata per il carcinoma epatocellulare. Può essere utile nel valutare il rischio di recidiva dopo il trattamento. Nei soggetti sani, i livelli di AFP-L3 sono di solito inferiori al 10%.
  7. HCG (Gonadotropina Corionica Umana): Usato principalmente per i tumori del testicolo e il coriocarcinoma. Nei soggetti sani, i livelli di HCG sono generalmente molto bassi.
  8. Ki-67: Questo è un antigene associato alla proliferazione cellulare e viene utilizzato per stimare la velocità di crescita delle cellule tumorali. È spesso valutato tramite l’immunocolorazione in campioni di tessuto.

Esistono altri marker tumorali più specifici che vengono utilizzati per rilevare tumori molto specifici o determinate condizioni. Ecco alcuni esempi:

  1. BRAF V600E: Questo marcatore è associato a mutazioni nel gene BRAF, spesso presenti nel melanoma e in alcuni tipi di tumori della tiroide e del colon.
  2. ALK (Anaplastic Lymphoma Kinase): Utilizzato per identificare la presenza della fusione del gene ALK, comune in alcuni casi di carcinoma polmonare non a piccole cellule.
  3. EGFR (Epidermal Growth Factor Receptor): Analizzare le mutazioni di questo recettore può aiutare a determinare le opzioni di trattamento per il carcinoma polmonare non a piccole cellule.
  4. HER2 (Human Epidermal Growth Factor Receptor 2): Utilizzato principalmente nel cancro al seno, identifica l’amplificazione del gene HER2. Questo aiuta a guidare le decisioni terapeutiche.
  5. PSMA (Prostate-Specific Membrane Antigen): Un marcatore molto specifico per il cancro alla prostata, spesso utilizzato per l’immagine medica e la terapia radiomarcata.
  6. Thyroglobulin: Usato principalmente nel monitoraggio del cancro alla tiroide dopo la rimozione della tiroide. I suoi livelli possono indicare una possibile ricaduta del tumore.
  7. CA 27-29: Utilizzato per il monitoraggio del cancro al seno metastatico, può indicare la risposta al trattamento.
  8. MUC1: Associato a vari tipi di tumori, incluso il cancro al seno e al pancreas. L’analisi dei suoi livelli può fornire informazioni diagnostiche e prognostiche.
  9. TROP-2 (Trophoblast Cell-Surface Antigen 2): Presente in diverse forme di tumori, tra cui quelli del colon, del pancreas e della mammella.
  10. Chromogranin A: Spesso utilizzato nei tumori neuroendocrini, come quelli del tratto gastrointestinale e del pancreas. Il Ki-67 è solitamente espresso come percentuale e rappresenta la frazione di cellule tumorali che sono attivamente divise. I valori possono variare notevolmente a seconda del tipo di tumore.

È importante sottolineare che ogni caso è unico e che il processo diagnostico può variare a seconda del tipo di tumore, della sua localizzazione e delle condizioni del paziente. La diagnosi tempestiva e accurata è essenziale per determinare il trattamento migliore e migliorare le possibilità di successo.

Questi valori possono variare leggermente a seconda del laboratorio e delle specifiche metodologie utilizzate per i test. Inoltre, i valori di riferimento possono differire in base all’età del paziente, al sesso e ad altri fattori.

I marker tumorali forniscono un’importante finestra sulla salute oncologica, ma non devono essere considerati isolatamente. L’utilizzo combinato di test, esami e consulenze mediche aiuta a ottenere una visione completa e precisa dello stato di salute, consentendo interventi tempestivi e adeguati.

Redazione NurseTimes

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