Il test (o dosaggio) del PSA (Antigene Prostatico Specifico) è prescritto agli uomini per scoprire i primi segni di un ingrossamento della prostata (ghiandola dell’apparato genitale maschile la cui funzione principale è la produzione di liquido seminale) e indicare la presenza di possibili malattie della ghiandola come, ad esempio, il tumore.
Il PSA è una proteina presente in minime quantità nel sangue ed è normalmente prodotta dalle cellule della prostata dove è maggiormente contenuta.
L’esame dovrebbe essere eseguito ogni anno dagli uomini con un’età compresa tra i 50 e i 70 anni, anche in assenza di disturbi (sintomi). Negli individui di età pari o superiore a 40 anni, di solito, è prescritto qualora in famiglia siano presenti casi di tumore alla prostata.
Tra i più giovani, infatti, la malattia è molto rara.
In ogni caso, è sempre bene rivolgersi al medico curante che, in base ad una valutazione delle condizioni generali di salute e della storia sanitaria familiare, consiglierà caso per caso l’eventuale esecuzione del test del PSA e un possibile ricorso ad una visita specialistica.
Il Test
L’analisi per effettuare il dosaggio del PSA (test del PSA) consiste in un semplice prelievo del sangue per misurare la quantità di antigene prostatico presente nel siero e non richiede di essere digiuni.
Al fine di ridurre il rischio che i risultati dell’esame possano essere imprecisi, è importante non effettuare il prelievo se si ha un’infezione urinaria in corso.
Inoltre, nelle 48 ore che precedono l’esame, non bisognerebbe svolgere un’intensa attività fisica né avere rapporti sessuali perché potrebbero innalzarsi i livelli del PSA nel sangue.
I valori potrebbero aumentare anche in seguito ad una visita medica con esame interno del retto (esplorazione rettale), eseguita nella settimana precedente l’esecuzione del test, o dopo esami diagnostici della prostata (tipo biopsia) effettuati nelle ultime sei settimane.
Al contrario, l’uso di alcuni farmaci o prodotti di erboristeria per la cura della prostata potrebbero mascherare livelli alterati di PSA, per cui è sempre importante segnalare al medico se si stiano prendendo medicinali o prodotti di erboristeria o integratori.
Si consiglia, inoltre, di effettuare il test in laboratori sanitari di qualità o in centri di analisi affidabili e di rivolgersi sempre alla stessa struttura nel caso in cui si dovessero effettuare ulteriori e successivi controlli.
Risultati
Una volta ritirati i risultati degli esami, in caso di presenza di un valore alterato di PSA, è comunque importante non allarmarsi poiché l’aumento dei suoi valori, fortunatamente, non significa sempre che sia presente un tumore.
Le cause, sia fisiologiche che patologiche, dell’alterazione del dosaggio del PSA potrebbero essere molteplici: un ingrossamento (ipertrofia prostatica benigna) o un’infiammazione della prostata (prostatite), un’insufficienza renale, una recente attività sessuale, fisica o sportiva intensa o l’uso di farmaci anche molto comuni possono, infatti, aumentare i livelli di PSA. I suoi valori possono variare anche in base al peso corporeo e ad un’alimentazione scorretta (come, ad esempio, l’uso di superalcolici).
Il valore di PSA totale considerato generalmente nella norma è inferiore a 4 nanogrammi per millilitro di sangue (ng/ml), una concentrazione di migliaia di volte inferiore a quella rilevabile nello sperma.
Un valore assoluto di normalità, però, non è definito anche se risultati compresi tra 2 e 4 ng/ml indicano con buona probabilità l’assenza di un tumore.
Esistono diverse modalità di misura del PSA: PSA totale, PSA libero (o “free”) e il rapporto tra PSA libero e totale (PSA ratio).
Queste sono utilizzate dallo specialista urologo sia per ottenere indicazioni sulla necessità di ulteriori indagini come la biopsia prostatica, sia per monitorare la malattia, una volta che questa sia stata diagnosticata e trattata. In particolare, nel primo caso è utile misurare sia il PSA libero che il PSA totale e il loro rapporto (ratio), mentre nel secondo si determina generalmente solo il PSA totale.
Con l’aumentare dell’età, e con il naturale accrescimento di volume della prostata dovuto all’invecchiamento, i valori del PSA tendono ad aumentare. L’interpretazione dei risultati dell’esame dovrà, quindi, sempre essere messa in relazione con l’età della persona che ha effettuato il test. Un valore di PSA pari a 4 ng/ml può, infatti, essere normale se riferito ad una persona di 70 anni ma essere sospetto se riscontrato in un individuo di 50 anni. Per gli uomini più giovani si ritiene come normale un valore fino a 2,5 ng/ml.
Un singolo riscontro di valori del PSA superiori alla media non deve causare particolare preoccupazione ma, comunque, è consigliabile sottoporlo alla valutazione del proprio medico curante o dello specialista (urologo) che saranno in grado di leggere e interpretare correttamente i risultati dell’esame, consigliare eventuali altri accertamenti (esplorazione rettale della prostata, ecografia prostatica transrettale, biopsia) o prescrivere la ripetizione del test del PSA per contribuire a chiarire i possibili fattori causa dell’alterazione dei valori.
Redazione NurseTimes
Fonte: ISS
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