Tanti le proposte sul tavolo. Il ministro Grillo: “Stiamo lavorando alla riduzione dei ticket”.
Comincia a delinearsi lo scenario delle misure riguardanti la sanità da inserire nella prossima manovra finanziaria. E i margini operativi non sembrano molto ampi, vista la necessità di tenere sotto controllo il deficit.
“Abbiamo ricevuto alcune richieste del ministro Grillo – ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando coi cronisti, al termine del suo intervento alla 68esima sessione del Comitato regionale per l’Eurpa all’Oms –. C’è consapevolezza che la spesa sanitaria che grava direttamente sui privati si attesta intorno al 20% della spesa sanitaria complessiva, quando il livello raccomandato dall’Oms è invece del 15%. Il ministro Grillo sta lavorando anche alla riduzione di alcuni ticket, sia per quanto riguarda la spesa farmacologica sia per trattamenti specialistici”.
A tal proposito, pare che l’intenzione di Giulia Grillo sia quella di ridurre ulteriormente – l’anno scorso furono stanziati 60 milioni, ma il decreto attuativo non ha ancora visto la luce in Conferenza Stato-Regioni – il superticket da 10 euro (che vale circa 470 milioni), provando almeno a dimezzarlo.
Un’altra tematica di stringente attualità riguarda il personale. È ormai nota la carenza di medici e infermieri, come è noto che il blocco del turnover rappresenta un macigno per garantire la continuità dei servizi. L’idea sarebbe quella, più volte richiesta dalle Regioni, di eliminare la misura del contenimento della spesa per il personale dell’1,4% rispetto ai valori del 2004.
Sul tavolo, inoltre, ci sarà il tema del payback, un nodo che, se si dovesse sciogliere, sbloccherebbe risorse preziose. Così come il tema dei risparmi che si attendono nella farmaceutica e nel settore dei dispositivi medici, dove sono allo studio alcune misure che potrebbero far abbassare la spesa. Nella manovra finanziaria, poi, potrebbe trovare spazio anche l’edilizia sanitaria. Qui si prevede di costruire una Cabina di regia col compito di orientare i vari fondi esistenti. Sullo sfondo, infine, c’è il tentativo di incrementare la dotazione del Fondo sanitario nazionale, che, secondo la Legge di Bilancio dell’anno scorso, dovrebbe crescere di un miliardo nel 2019 per arrivare a 114,4 miliardi.
Qualche conferma in merito a tali iniziative è giunta dalle parole dello stesso ministro Grillo, anche lei intervenuta all’apertura della 68esimo Comitato regionale dell’Oms Europa. Di seguito, uno stralcio del suo discorso.
“La mappa della salute in Italia, oggi, è piena di luci e ombre, e le diseguaglianze sono troppe. In una stessa regione o città convivono eccellenze e criticità. Il Paese ha un’emergenza dovuta alla carenza dei medici e del personale sanitario in generale, perché per troppo tempo le assunzioni sono state congelate, così come l’ingresso dei giovani medici nelle specializzazioni. Mancano i medici, mancano gli infermieri, ma nonostante tutto le cure sono assicurate ovunque nel migliore dei modi grazie all’abnegazione e alla responsabilità dei professionisti della sanità pubblica.
Stiamo preparando un decreto per sbloccare la situazione. Abbiamo bisogno di rilanciare la sanità pubblica, i cittadini devono avere accesso alle cure senza pagare più del necessario. Per questo stiamo lavorando alla riduzione dei ticket, ossia alla compartecipazione economica del cittadino alla spesa per le sue cure. E ancora, agiremo sulle liste d’attesa per le visite e gli esami diagnostici nelle strutture sanitarie pubbliche. I cittadini non possono aspettare tempi infiniti per avere una diagnosi o per effettuare un esame diagnostico. Non è un libro dei sogni. È un cambiamento che è già cominciato, ma che richiede tanto lavoro e tanti passaggi, tanto confronto con le parti politiche e sociali di questo Paese”.
Redazione Nurse Times
Fonti: www.quotidianosanita.it – www.salute.gov.it
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