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Lucca e Massa Carrara, la denuncia di Uil Fpl: “Spariscono gli oss dall’appalto dei barellieri. Scelta disastrosa”

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Lucca e Massa Carrara, la denuncia di Uil Fpl: "Spariscono gli oss dall'appalto dei barellieri"
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I segretari territoriali del sindacato, Pietro Casciani e Claudio Salvadori: “Le Aziende sanitarie cercano di superare il problema caricando ancora di più gli operatori delle corsie”.

“Quando si fanno le gare per risparmiare e senza usare la testa irisultati sono disastrosi, ma a pagarne le conseguenze, come sempre, sono i lavoratori, mentre i dirigenti novelli colonnelli della sanità se ne stanno ben chiusi al caldo e al sicuro, dietro una scrivania, senza rendersi conto di ciò che davvero vuol dire stare al fronte, in corsia, per aiutare le persone e salvare vite”. Così Pietro Casciani e Claudio Salvadori, segretari della Uil Fpl per Lucca e Massa Carrara, in un affondo congiunto che mette nel mirino le manovre unilaterali dell’Usl Toscana Nord Ovest sugli ospedali delle due province per sopperire al “disastro compiuto da Estar“.

“Basti pensare – precisano – a cosa ha combinato l’Estar con l’ultimo bando per il trasporto di pazienti, oltre che di beni, all’interno degli ospedali: hanno costruito una gara d’appalto che non prevedeva la presenza di operatori socio-sanitari come barellieri. Bene, chi ha vinto non li ha, e ora le Aziende sanitarie locali devono correr e ai ripari, sfruttando gli oss degli ospedali nei trasporti dei pazienti”.

Proseguono i due sindacalisti: “L’Azienda, senza alcun incontro preventivo con le organizzazioni sindacali, ci ha inviato una mail in cui ci informava, in maniera unilaterale, che dal 15 febbraio sarebbe partito il cambio appalto per il trasporto interno di pazienti e beni sui presidi di Lucca e Castelnuovo, a cui sarebbero seguiti, dopo due settimane di monitoraggio e verifica delle nuove procedure aziendali, il 1° marzo il presidio di Massa e Pontremoli, il 15 marzo quelli in Versilia e a Pontedera. Di fatto, il bando Estar è stato fatto male e non prevedeva la presenza di oss barellieri nell’organico della ditta appaltatrice. Ha vinto la Svs, che non ha queste figure. Insomma, anche chi fino al giorno prima faceva magari l’operaio o il giardiniere può adesso trasportare malati in barella. Ovviamente non può però toccare il malato. Pertanto, quando bisogna far salire o scendere il paziente, toccherà agli oss o agli infermieri in servizio in corsia dentro i presidi sanitari”.

Tutto deciso senza alcuna concertazione, ribadiscono Casciani e Salvadori, compresa la richiesta agli oss dipendenti degli ospedali di occuparsi di mansioni extra in piena pandemia: “Ma come si fa a far partire una gara d’appalto di questo genere con una telefonata? Una telefonata fatta al Pronto soccorso di Castelnuovo per comunicargli che da subito un paziente portato in radiologia deve essere sbarellato dall’oss del Pronto soccorso. Una gara d’appalto con riflessi pesanti nei servizi. E il personale e il sindacato non sono stati minimamente informati. In questa ‘gara a perdere’ la Provincia di Lucca ha vinto la medaglia di legno, visto che lì sarà sperimentato un sistema fallimentare. Altro che eroi da pandemia: il personale sanitario vale meno di un pacco vuoto”.

Come detto, poi, Casciani e Salvadori evidenziano che tutto è stato deciso in alto, senza passaggi intermedi per determinare protocolli e procedure: “Effetti gravi anche sul paziente, che non sarà più trasportato da un operatore con la qualifica di oss, bensì da un addetto con qualifica generica. In tutto questo sorprende come decisioni prese da un ente terzo Estar vada poi a impattare sull’organizzazione di un ospedale, senza che nessuno batta ciglio. Per qualcuno è normale che negli ospedali, ancora nel pieno di una pandemia, si rivoluzioni il trasporto dei pazienti. In un momento come questo, con enormi carenze di personale, senza il giusto turnover, è una scelta assurda di chi continua a fare le cose senza metterci la testa e senza uscire dal suo castello dorato. Chiediamo subito un incontro urgente con l’Usl Toscana Nord Ovest, che già ci viene negato da gennaio, un confronto con i dirigenze locali per trovare una soluzione fra addetti a lavori”.

Redazione Nurse Times

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