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Lombardia, via libera del Consiglio regionale all’assistente infermiere. Spelzini (Lega): “Nessun ridimensionamento degli infermieri e nuove opportunità per gli oss”

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Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la proposta di risoluzione che definisce la figura dell’assistente infermiere. A illustrare i contenuti del provvedimento è la consigliera regionale leghista Gigliola Spelzini (foto), componente della Commissione Sanità: “Si tratta di una nuova figura che entra a far parte del nostro sistema sanitario e sociosanitario. Nasce per dare risposte concrete a bisogni reali, come l’aumento dei pazienti fragili, la necessità di percorsi di cura continuativi e il supporto agli infermieri nelle attività quotidiane. L’obiettivo è migliorare la qualità dell’assistenza e la presa in carico dei cittadini, soprattutto i più vulnerabili”.

Nello specifico, il documento prevede: formazione potenziata, con un numero di ore superiore rispetto a quelle previste dal Dpcm, in particolare nei tirocini; coordinamento affidato a Polis-Lombardia e AFSSL, in collaborazione con università, ordini professionali e Asst; convenzioni con enti sociosanitari per tirocini decentrati; esame finale obbligatorio, a garanzia della qualità e sicurezza dell’operato; sistema di monitoraggio permanente sull’attuazione e sull’impatto della nuova figura; campagne informative per operatori e cittadini; revisione del titolo “assistente infermiere”, ritenuto potenzialmente fuorviante.

Spelzini tiene a precisare che l’introduzione dell’assistente infermiere in Lombardia non rappresenta un ridimensionamento del ruolo degli infermieri: “L’intento è valorizzarne le competenze, liberando tempo e risorse per le attività più complesse e specialistiche. Gli infermieri sono e restano una colonna portante del nostro sistema sanitario. Questa nuova figura li affiancherà, permettendo una migliore distribuzione dei carichi di lavoro”.

Sempre secondo Spelzini, l’introduzione dell’assistente infermiere apre nuove opportunità per gli operatori socio-sanitari (oss), consentendo loro, attraverso specifici percorsi formativi, di acquisire competenze avanzate e quindi contribuire in maniera più diretta ai processi di cura: “È un’opportunità di crescita che dà prospettive concrete a tante professionalità già attive nelle strutture della Lombardia. Un investimento sulle persone, oltre che sui servizi”.

La consigliera regionale pone poi l’accento sul monitoraggio della nuova figura. La norma prevede infatti una relazione annuale alla Commissione Sanità del Consiglio regionale per valutare costantemente l’efficacia dell’assistente infermiere: “È essenziale verificare ogni anno il funzionamento di questa figura, capire come incide sull’organizzazione e sui percorsi di cura, intervenire rapidamente in caso di criticità. Solo così possiamo garantire qualità, sicurezza e un’evoluzione coerente con i bisogni del sistema”.

Per Spelzini, infine, l’introduzione dell’assistente infermiere in Lombardia rappresenta un esempio di collaborazione politica e istituzionale: “Questo lavoro è un segno tangibile della capacità delle forze politiche di collaborare per il bene della comunità. La priorità è sempre la salute dei cittadini lombardi, e questo provvedimento va esattamente in questa direzione”.

Redazione Nurse Times

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