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Lombardia, via libera alle tre nuove lauree specialistiche per infermieri. Cominelli (Pd): “Bene, ma serve riconoscimento economico”

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Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato ieri all’unanimità la mozione del consigliere Massimo Vizzardi (Gruppo Misto) che chiedeva una valorizzazione e un potenziamento della professione infermieristica attraverso l’istituzione di lauree specialistiche. Tre come noto, le nuove lauree: una in Cure primarie e sanità pubblica, una in Cure pediatriche e neonatali e una in Cure intensive e nell’emergenza.

«Bene l’attivazione di nuove lauree specialistiche, ma servono un riconoscimento economico e una valorizzazione della professione”, ha commentato la consigliera regionale del Pd, Miriam Cominelli (foto), secondo la quale è questa la ricetta per rimediare alla gravissima carenza di personale. Una carenza che peggiora sempre più, vuoi per la scarsa attrattività della professione agli occhi dei givani, vuoi per i sempre più numerosi abbandoni, dovuti a insoddisfazione e turni massacranti. Del resto i numeri diffusi dalla Fnopi parlano chiaro: il fabbisogno inevaso di infermieri in Lombardia ammonta a 9.368 unità.

Aggiunge Cominelli: “Ancor prima dei nuovi corsi di laurea, ed è l’impegno che, come Pd, abbiamo chiesto e ottenuto con un emendamento alla mozione votata oggi (ieri, ndr), è un riconoscimento economico agli infermieri, anche da parte della Regione, visto che ad oggi sono tra i meno pagati in Europa”.

Come si legge nella mozione approvata ieri, Regione Lombardia si attiverà con il Governo affinché sia garantito maggiore spazio di riconoscimento economico, prevedendo anche permessi studio e strumenti di agevolazione negli orari di lavoro, cos da permettere di coniugare l’attività lavorativa e la formazione professionale.

“Per essere di nuovo attrattiva la professione va valorizzata, e gli infermieri devono avere prospettive di carriera – conclude Cominelli -. Per chi frequenta il corso di laurea specialistica e, come quasi tutti, già lavora, è essenziale la crescita professionale. A tal fine devono essere previsti, oltre a borse di studio, permessi indispensabili a conciliare attività e studio”.

Redazione Nurse Times

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