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Lombardia, 2 novembre sciopero infermieri

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Gli infermieri rivivono lo stesso film di marzo. Non chiamateli eroi, prevenite i contagi 1
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Oggi 2 novembre c’è lo Sciopero degli Infermieri con rivendicazioni condivisibili; tra cui il rinnovo del contratto adeguato agli standard europei, le indennità Covid da dare al tutto il personale sanitario; le assunzioni e stabilizzazioni del personale infermieristico che è molto carente e in questa pandemia ha pagato un prezzo carissimo.

E ancora lavoro extra, infermieri contagiati, malati e anche morti a cui non è stata data una risposta in questi mesi; sono state date infatti risposte emergenziali e del tutto inefficaci.

Ci ritroviamo oggi ad affrontare la seconda ondata di Pandemia, praticamente come a Febbraio; con molto meno entusiasmo, molta stanchezza e paura, senza sorveglianza sanitaria; anzi la soluzione della Lombardia alla mancanza di organico: si va a lavoro anche se potenzialmente positivi.


Con una delibera del 21 ottobre, la Regione Lombardia ha stabilito, per sopperire alla mancanza di medici e infermieri da mandare negli hub Covid (tra cui l’Ospedale in Fiera e quello di Bergamo); ogni azienda deve mettere a disposizione una certo numero di sanitari.

Non solo: in una circolare del 26 ottobre, la Regione ha stabilito che, non potendo lasciare a casa il personale; qualora un infermiere sia venuto a contatto con un positivo, debba comunque andare a lavoro.

«Stai in isolamento a casa, ma vai comunque a lavoro».


Chiedo al Sindacato, alle RSU, ai lavoratori di mobilitarsi, non si può più aspettare, dobbiamo agire oggi, non si può lasciare la piazza alla estrema destra, ai delinquenti, alla criminalità organizzata, bisogna istituire subito il Lockdown anche se il governatore Fontana è il sindaco di Milano Sala dicono che Milano è la Lombardia non si ferma.

Non possiamo fare un’altra volta l’errore della mancata zona rossa, con rimbalzo di responsabilità tra il Governo e le regioni; ormai la curva dell’innalzamento dei contagi è evidente, la confindustria deve farsene una ragione. Dobbiamo anteporre la salute pubblica allo sfruttamento dei lavoratori, perchè sappiamo bene che le crisi sanitarie ed economiche le pagano i poveri.


Invito tutti alla Manifestazione, Cordone Sanitario intorno alla sede della Regione Lombardia sabato 7 Novembre alle ore 10.00,rispettando tutte le norme antiCovid.

Giuseppe Saragnese infermiere asst-pg23 Bergamo

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