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Lecce. Rianimazione Covid “Vito Fazzi”: infermieri demansionati e costretti a bardarsi per diverse ore

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“Disposizioni di servizio”: rianimazione Covid di Lecce perplessa

Giunge all’attenzione della nostra redazione di Nurse Times, un senso di scoramento a causa di questa “disposizione di servizio” datata 9 agosto 2021 da parte del personale infermieristico della Rianimazione Covid del “Vito Fazzi” di Lecce.

“Le due unità infermieristiche destinate al DEA – recita il dispositivo di servizio – devono essere presenti contemporaneamente all’interno della terapia intensiva. Entrambe le unità faranno una pausa di un’ora alternandosi.

Verrà garantito l’OSS durante il turno di mattina per le necessità del reparto. Durante il turno pomeridiano e notturno interverrà in caso di chiamata in urgenza”.

Gli infermieri, ci fanno sapere che, a seguito dell’aumento dei casi e dei nuovi ricoveri, con questa nuova disposizione, saranno tenuti ad indossare i presidi fino a 6 ore per il turno mattutino e pomeridiano e, a 9 ore, per quello notturno con una pausa di un’ora.

Inoltre, non ultima, la presenza dell’OSS, che in base a quanto scritto sulla disposizione sarà garantita solo su chiamata in urgenza salvo nel turno di mattina.

Insomma gli infermieri della rianimazione Covid di Lecce, prima considerati eroi, grazie al dispositivo firmato dal dott. Catanese e avallata probabilmente dal coordinatore infermieristico, saranno non solo demansionati ma oberati dal super lavoro visti i casi in aumento.

Tutto ciò causa nei professionisti sanitari un grande senso sconforto.

Redazione NurseTimes

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