Era finito nei guai dopo la caduta che era costata la vita a un 13enne, originario di Giurdignano (Lecce), affetto da distrofia muscolare. Ora l’operatore socio-sanitario (oss) assunto come accompagnatore, un 29enne di Maglie, ha patteggiato un anno di reclusione, con pena sospesa, per omicidio colposo. In precedenza erano state depositate le conclusioni dell’autopsia, da cui sarebbe emerso un nesso di causalità tra la caduta e l’evento morte, avvenuto cinque giorni dopo.
I fatti risalgono alla mattinata del 6 febbraio 2024, quando il ragazzo, accompagnato dall’oss, cadde dalla sedia a rotelle mentre usciva da scuola, battendo a terra gli arti inferiori. Sulle prime fu soccorso dai presenti, per poi essere riportato a casa in auto. Col passare delle ore, però, cominciò a sentirsi male e fu portato dai genitori all’ospedale “Veris Delli Ponti” di Scorrano, per poi essere trasferito al “Vito Fazzi” di Lecce.
Venne fuori che, a seguito della caduta, il 13enne aveva riportato una doppia frattura alle tibie con interessamento del bacino. Inoltre fu riscontrata la presenza di un edema cerebrale. Inevitabili la denuncia a opera dei genitori e la conseguente vicenda legale, che si è conclusa col patteggiamento della pena da parte dell’oss.
Redazione Nurse Times
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