L’anziana, 84 anni, cadde il 27 giugno 2022 nel Pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano. La morte sopraggiunse il 3 luglio.
E stata archiviata la posizione di dieci indagati in relazione al decesso di un’anziana paziente dopo la caduta dalla barella all’ospedale di Scorrano (Lecce). Il gip Alcide Maritati ha infatti accolto l’istanza di archiviazione del pubblico ministero Maria Vallefuoco.
Il giudice ha però disposto ulteriori indagini, sul personale in servizio al reparto di ortopedia all’epoca dei fatti, scrivendo nell’ordinanza: “Sulla scorta della documentazione presente in atti si ritiene che il personale sanitario attualmente indagato, intervenuto nella sola fase iniziale del ricovero e in quella immediatamente successiva alla caduta riportata dalla medesima in ospedale – di cui, invero, non si ha ragione di dubitare, sebbene non sia ricostruibile l’esatta dinamica del fatto – abbia seguito il normale iter diagnostico e terapeutico, richiesto in tale caso dalle legis artis, sottoponendo la paziente a tutti gli accertamenti del caso”.
Dieci persone, tra medici, infermieri e oss del Pronto soccorso, erano state iscritte nel registro degli indagati. Per loro l’ipotesi di reato era quella di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. I famigliari dell’anziana vittima, un’84enne di Scorrano, avevano presentato opposizione all’archiviazione.
Le indagini hanno preso il via proprio dalla denuncia dei familiari, che chiedevano alla magistratura di fare chiarezza sulle circostanze e sulle cause della morte, verificando eventuali responsabilità o negligenze da parte del personale medico e paramedico.
L’anziana signora, come riportato nella denuncia, arrivò in Pronto soccorso il 27 giugno 2022 per sottoporsi a controllo per una fibrillazione atriale riscontrata dal suo medico di base. La signora avvertiva eccessiva sudorazione e i valori della glicemia erano molto alti. Durante l’attesa fu però lasciata da sola sulla barella.
Nel pomeriggio fu comunicato alla famiglia che l’anziana donna era caduta all’interno del Pronto soccorso. I figli, in un primo momento, non ricevettero spiegazioni più dettagliate sull’accaduto, ma poi vennero a sapere che era caduta dalla barella mentre attendeva di sottoporsi agli accertamenti medici. A causa dell’incidente l’84enne cominciò ad avvertire dolori al collo e non riesciva a muoversi.
Sempre in base a quanto riportato nella denuncia i medici consigliarono il rientro a casa e di fare ritorno il giorno successivo per una visita cardiologica. I famigliari, però, si rifiutarono di firmare le dimissioni e la paziente fu sottoposta ad altri accertamenti.
L’anziana, infatti, a seguito della caduta avrebbe rimediato una lesione del midollo spinale e la frattura di seconda e terza vertebra della cervicale. A quel punto la paziente fu trasferita al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce per essere sottoposta a risonanza magnetica. Le sue condizioni di salute continuano a peggiorare e il 3 luglio sopraggiunse la morte.
Le posizioni di dieci indagati sono state archiviate, ma si attendono eventuali sviluppi sulla vicenda giudiziaria dalle nuove indagini sul reparto di Ortopedia.
Redazione Nurse Times
Fonte: LecceNews24
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