Una controversia ha investito il sistema sanitario laziale. L’Asl ha preso di mira medici di medicina generale per iperprescrizioni e richieste di rimborso, innescando la reazione di Michele Fiore, segretario della Fimmg.
L’Asl ha chiesto ai medici di famiglia di sottoporsi a controlli e ha rivolto loro richieste di rimborso, sospettando eccessi nella prescrizione di farmaci. Tuttavia, secondo Fiore, il controllo non è equilibrato e non coinvolge altri specialisti ambulatoriali o medici ospedalieri.
L’Asl, però, precisa che la richiesta di rimborso è nata dalla scoperta di spese eccessive rispetto alla media regionale. A questo proposito ha organizzato commissioni per valutare i casi in cui i medici hanno superato i limiti imposti dalla Regione Lazio, che prevede un tetto di spesa per paziente.
Fiore, pur riconoscendo l’importanza del controllo delle spese, lamenta una persecuzione ingiustificata dei medici di medicina generale, sottolineando che alcuni di loro non sono stati nemmeno contattati.
Secondo i dati forniti dalla Asl, su 192 medici coinvolti, le richieste di rimborso vanno da un minimo di 524,02 euro a un massimo di 5.253,77 euro. Nel dettaglio, la somma richiesta per il recupero del costo del farmaco indebitamente prescritto supera i 38mila euro.
La controversia tra Asl e medici di medicina generale lascia molte domande aperte. Quali saranno i prossimi passi? Come si evolverà la situazione? Una cosa è certa: la vicenda rimarrà al centro del dibattito sanitario nel prossimo futuro.
Redazione Nurse Times
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