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Lazio, giro di vite sui precari. Zingaretti “un patto sociale che investe sul lavoro”

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Lazio, giro di vite sui precari. Zingaretti "un patto sociale che investe sul lavoro"
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Niente precari, lavoratori con partita IVA o contratti a progetto e simili.

Cambiano i criteri per l’accreditamento delle strutture sanitarie e riabilitative private del Lazio.

Il governatore della Regione, Nicola Zingaretti, ha appena firmato un decreto che riporta “regole certe”, per usare le sue stesse parole, per quanto riguarda i contratti del personale sanitario impiegato all’interno di cliniche, case di cura e ospedali privati che erogano prestazioni per conto del Servizio sanitario regionale.

In sostanza le strutture dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni della Regione, applicando il principio secondo il quale il personale in servizio dovrà essere assunto con un rapporto di dipendenza e regolato dai contratti nazionali.

L’intenzione della norma è di oltrepassare precariato e lavori atipici come quello “interinale” o le “esternalizzazioni” per il personale a contatto con i pazienti.

Il decreto firmato da Zingaretti arriva dopo le numerose sollecitazioni dei sindacati e grazie all’accordo tra Cgil, Cisl e Uil con le associazioni che rappresentano le aziende sanitarie private, religiose e laiche, ovvero Aris e Aiop.

Un patto sociale che investe sul lavoro, per la Regione che avrà un riflesso positivo anche sulla qualità dell’assistenza dei malati”.

In questo modo almeno si consentirà a tutto il personale, a vario titolo, operante in campo sanità, di non vedere la propria opera professionale svalutata e svilita, da contratti che ledono ogni dignità umana e lavorativa, e come molto spesso è capitato, di vedersi demansionati sia professionalmente che economicamente, da strutture che molto, troppo spesso giocano al ribasso.

Il percorso indicato dall’atto sarà graduale. Entro il 30 novembre, infatti, almeno il 75% del personale in servizio dovrà essere a tempo indeterminato nella struttura di appartenenza, entro il 31 dicembre 2018 la percentuale dovrà salire all’80.

Si tratta di un atto storico”, per Nicola Zingaretti “con il quale la Regione, modificando e integrando l’attuale disciplina dell’accreditamento delle strutture sanitarie, inserisce quale condizione essenziale la contrattualizzazione a tempo indeterminato del personale sanitario in servizio presso la struttura”.

Zingaretti ricorda anche come, dopo la stabilizzazione dei precari della sanità pubblica, scriviamo un’altra pagina importante che porterà certezze per migliaia di lavoratori e una crescita della qualità dei servizi erogati ed è un altro punto fermo della nostra rivoluzione che arriva anche grazie alla disponibilità delle organizzazioni sindacali nonché dai datori di lavoro”.

Il nuovo provvedimento riguarda infermieri, ostetriche, educatori professionali, terapisti della riabilitazione, fisioterapisti, tecnici sanitari, operatori sociosanitari e figure equivalenti a diretto contatto con i malati. Difficile quantificarne il numero, ma secondo i sindacati si tratta di centinaia di lavoratori.

E dal 2018 partiranno anche i controlli per verificare il rispetto delle nuove regole.

Nel frattempo ricordiamo che le prime prove scritte, per gli esami della stabilizzazione dei precari nella sanità pubblica, inizieranno lunedì 16 ottobre. I concorsi sono 145 e sono destinati alla stabilizzazione del personale operante nella sanità con contratti a tempo determinato e che rientra nel perimetro definito dal DPCM del 6 marzo 2015.

Uno sforzo enorme, mai fatto prima, da parte della Regione Lazio.

Il percorso è stato ratificato con un accordo firmato da tutte le organizzazioni sindacali mediche e del comparto. È la più rilevante operazione di stabilizzazione  dei lavoratori impegnati nella sanità del Lazio con contratti a tempo determinato, mai avviata, e sana una situazione di precarietà che si trascinava da a lunghi anni, e come detto dal Presidente di Regione ZINGARETTI, “ringrazio le Aziende sanitarie per il grande sforzo organizzativo e per aver raccolto il mio appello nella certezza della tempistica”.

Con questa manovra, doverosa per tutti coloro che in questi anni si sono trovati a prestare la loro opera professionale senza saper se avessero o meno un futuro, che restituisce certezze contrattuali e serenità ai migliaia di dipendenti e alle loro famiglie, il percorso di stabilizzazione andrà avanti nel corso di tre anni, e proprio per questo i contratti a tempo determinato saranno prorogati fino al 31 dicembre 2018  e non di anno in anno come avveniva in passato, per consentire la progressiva attuazione del provvedimento.

 

LEANDRI SARA

 

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