Il lavaggio delle mani è considerato la misura più efficace per il contenimento delle cosiddette infezioni nosocomiali, ovvero le infezioni d’insorgenza ospedaliera.
Le mani sono infatti il veicolo più comune con il quale vengono trasmessi i microorganismi.
Si distinguono due tipi di flora microbica:
– Flora microbica residente: rappresenta la normale flora colonizzatrice di un individuo e raramente può causare infezioni, piuttosto spesso protegge il corpo umano da altri microrganismi patogeni. Risiede negli strati più
profondi della cute, quindi non viene facilmente rimossa con il semplice lavaggio delle mani.
– Flora microbica transitoria: si deposita sulle mani dopo il contatto con pazienti o fonti ambientali infette. Una volta entrata in contatto con un ospite suscettibile provoca facilmente infezioni. Questo tipo di batteri, però, vivono meno di 24 ore sulla cute e possono essere rimossi con il lavaggio delle mani.
Possiamo distinguere tre tipi di lavaggio delle mani:
- Il LAVAGGIO SOCIALE delle mani (durata dai 40 ai 60 sec)
Quando eseguirlo:
– All’inizio e alla fine del turno di servizio;
– Prima di procedure pulite e non invasive (distribuzione cibo, farmaci, pressione arteriosa);
– Dopo il rifacimento dei letti;
– Dopo qualsiasi contatto con i pazienti;
– Prima e dopo avere indossato i guanti;
– Dopo l’accidentale esposizione ad un liquido biologico;
– Dopo aver tossito, starnutito, soffiato il naso, toccato i capelli.
– Dopo l’uso dei servizi igienici;
– Prima e dopo aver mangiato;
– Dopo aver fumato.
Obiettivi del lavaggio sociale:
-Rimuovere fisicamente lo sporco ed eliminare sino al 90% della flora microbica transitoria.
-Prevenire il passaggio di microrganismi dall’ambiente ospedaliero al paziente e dal paziente all’operatore sanitario e
viceversa.
Materiale occorrente:
– Acqua corrente tiepida;
– Detergente liquido (sapone) erogato da dispenser con valvola unidirezionale;
– Salviette di carta monouso;
– Lavandino preferibilmente con apertura a gomito o pedale, o ancora meglio dotato di fotocellula.
Procedimento:
– Arrotolare le maniche fino al gomito;
– Togliere anelli, bracciali e orologio;
– Inumidire mani e i polsi con acqua tiepida (37°-38°C);
– Applicare una dose di detergente;
– Frizionare vigorosamente le superfici insaponate per almeno 15 secondi;
Procedimento:
– Risciacquare accuratamente sotto acqua corrente;
– Asciugare accuratamente tamponando con salvietta monouso di carta dalla punta delle dita all’avambraccio;
– Utilizzare quest’ultima per la chiusura del rubinetto, se non a gomito o pedale.
- il LAVAGGIO ANTISETTICO delle mani (durata 90 sec circa)
Quando eseguirlo:
– Nelle procedure ad alto rischio;
– Prima di una procedura asettica (es. cateterismo vescicale);
– Dopo il contatto con ferite, materiale biologico, materiale infetto o contaminato (anche se con guanti!);
– Tra un paziente e l’altro;
– Se necessario, sullo stesso paziente tra una procedura e l’altra (es. medicazioni);
– Prima di assistere pazienti particolarmente suscettibili alle infezioni;
– Dopo aver assistito pazienti colonizzati o infetti.
Obiettivi del lavaggio antisettico:
– Rimuovere lo sporco;
– Eliminare la flora microbica transitoria e ridurre la flora residente.
Materiale occorrente:
– Acqua corrente tiepida;
– Detergente antisettico liquido con dosatore o monodose, a base di clorexidina o iodiopovidone;
– Salviette di carta monouso;
– Lavandino preferibilmente con apertura a gomito o pedale, o ancora meglio dotato di fotocellula.
Procedimento:
– Arrotolare le maniche fino al gomito;
– Togliere anelli, bracciali e orologio;
– Inumidire mani e i polsi con acqua tiepida (37°-38°C);
– Applicare la corretta quantità di prodotto antisettico avendo cura di distribuirlo in maniera omogenea;
– Aggiungere acqua e lavare accuratamente facendo particolare attenzione agli spazi periungueali, sottoungueali e interdigitali per almeno 1 minuto;
– Risciacquare accuratamente con acqua corrente;
– Asciugare accuratamente tamponando con salvietta monouso di carta dalla punta delle dita all’avambraccio;
– Utilizzare quest’ultima per la chiusura del rubinetto, se non a gomito o pedale.
La sequenza del lavaggio antisettico delle mani è identica a quella del lavaggio sociale. Differisce solamente il tipo di
detergente, in quanto in questo caso viene utilizzato un prodotto antisettico e non il semplice sapone e il tempo impiegato per effettuare correttamente il lavaggio.
Quando eseguirlo:
– Prima di interventi chirurgici;
– Prima di eseguire manovre invasive nel torrente circolatorio (es. indagini emodinamiche);
– Prima di manovre altamente invasive.
- il LAVAGGIO CHIRURGICO delle mani (durata 5 min circa)
Obiettivo del lavaggio chirurgico:
– Ottenere la massima riduzione della flora microbica transitoria e un buon abbattimento della flora residente,
inibendone a lungo lo sviluppo.
Materiale occorrente:
– Acqua corrente tiepida;
– Detergente antisettico-disinfettante liquido con dosatore o monodose (a base di clorexidina o iodiopovidone);
– Spazzolino per unghie con setole in nylon in confezione sterile monouso;
– Salviette o teli monouso sterili.
Procedimento:
-prelevare la soluzione antisettica dal dispenser a gomito e coprire l’intera superficie delle mani
– distribuire uniformemente sulle mani e sui polsi ponendo particolare attenzione agli spazi interdigitali e alla zona periungueale per almeno 1-2 minuti
-prolungare il lavaggio anche ai gomiti
– ripetere il lavaggio per altri due minuti impiegando uno spazzolino sterile esclusivamente per le unghie
-asciugare mani e avambracci con telo sterile per ogni braccio, partendo dalle unghie proseguendo fino al gomito tamponando la cute.
Quando non è possibile lavare le mani o si è in assenza di lavandino si può procedere al cosiddetto Frizionamento delle mani con soluzione alcolica, della durata di 20-30 secondi senza necessità di risciacquo.
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