Home Cittadino L’approccio Family Centred Care in terapia intensiva neonatale
CittadinoEducazione Sanitaria

L’approccio Family Centred Care in terapia intensiva neonatale

Condividi
L'approccio Family Centred Care in terapia intensiva neonatale 1
Condividi

I genitori dei neonati ricoverati in terapia intensiva neonatale sperimentano spesso livelli elevati di stress, ansia e depressione, che impattano negativamente sulle loro capacità di interagire in modo ottimale con i propri figli. Questi sintomi rischiano spesso di manifestarsi anche durante i primi anni di vita del bambino.

Per molti genitori, la nascita prematura del proprio figlio, rappresenta una sfida significativa e ciò può portare a depressione, alterazioni della memoria, modelli di genitorialità disfunzionali e alterazioni dello sviluppo del bambino. (Avroy A. Fanaroff & Jonathan M. Fanaroff, 2020). In questo contesto è necessario applicare un modello di Family Empowerment, che mira a promuovere autonomia, partecipazione, controllo e autocura.

Numerosi sono gli interventi che si sono dimostrati efficaci nel migliorare l’aspetto psicologico dei genitori, il loro ruolo genitoriale e l’outcome del bambino. Componenti efficaci di questi interventi sono il coinvolgimento attivo dei genitori nella cura del bambino e il loro sostegno psicologico. La comunicazione fra professionisti sanitari e genitori è cruciale per favorire il loro coinvolgimento nelle cure quotidiane e per sostenerli emotivamente (European Standards of Care for Newborn Health, 2021)

La Family Centred Care (FCC), assistenza incentrata sulla famiglia, è un sistema integrato di approccio e di cura nei confronti dei bambini ricoverati in un reparto di terapia intensiva neonatale e delle loro famiglie. E’ un modello di assistenza che entra nelle TIN di tutto il mondo, per strutturare e guidare il coinvolgimento dei genitori proprio nell’assistenza sanitaria dei propri figli.

La separazione precoce e forzata dei neonati dai loro genitori ha ripercussioni a lungo termine che possono manifestarsi durante lo sviluppo, incidendo significativamente sotto l’aspetto cognitivo, relazionale e comportamentale. Ogni azione, iniziativa, attività che favorisca un fisiologico legame tra genitori e figli, anche nelle difficilissime condizioni di nascita estremamente pretermine, può essere determinante per la sopravvivenza stessa dei bambini e per il futuro di tutta la famiglia.

Già negli anni Settanta nei maggiori centri di cura pediatrici degli Stati Uniti, si comincia a comprendere la determinante importanza del genitore accanto al proprio neonato con patologie e in seguito a studi e ricerche viene avvalorato il fatto che il benessere dei bambini è strettamente correlato alla cura e alla relazione con i genitori.

La Family Centred Care, oggi affermata in tutto il mondo anche grazie alle associazioni di genitori, si basa su principi semplici, ma determinanti che riconoscono il fondamentale ruolo dei genitori quale cura al pari delle cure farmacologiche e strumentali e che l’integrazione delle due componenti possa portare a risultati estremamente positivi, riscontrabili soprattutto nel futuro. Diventa di estrema importanza il ruolo degli operatori sanitari dei reparti di terapia intensiva neonatale, perché a loro è affidato l’importante incarico di saper accogliere ed accompagnare genitori spaventati, traumatizzati, inconsapevoli, nel difficile percorso all’interno delle TIN accanto ai loro figli.

I principi fondamentali della Family Centred Care si concentrano quindi sull’aspetto relazionale tra gli operatori sanitari ed i genitori e basano le strategie sugli aspetti specifici della comunicazione, della relazione e del coinvolgimento di ogni persona che si prende cura del bambino ricoverato. Gli operatori sanitari condividono informazioni, diagnosi, chiare e comprensibili con i genitori, coinvolgendoli nella progressione dei programmi di cura; i genitori sviluppano i propri punti di forza attraverso la partecipazione a varie esperienze che possono migliorare il controllo e l’indipendenza del gruppo famiglia.

Il progetto POPPY (Parents of Premature babies Project) del Regno Unito, ha dimostrato che, indipendentemente dal livello di assistenza, esiste una notevole variabilità tra le varie unità neonatali, proprio in funzione dell’applicazione del metodo della Family Centred Care perché alcune TIN, pur adottando alcune linee di condotta generale, sono in ritardo nel fornire loro un ambiente e uno spazio ottimali e nel coltivare questa relazione. La ricerca ha dimostrato che coinvolgendo i genitori e dando loro la loro identità genitoriale viene promosso il legame, e coinvolgendoli nel processo decisionale si accresce la loro fiducia nella preparazione alla dimissione.

Elemento indispensabile per la Family Centred Care è l’accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 a genitori, famiglie e fratelli proprio per sviluppare la relazione di un legame amorevole con il loro bambino e per favorire un ambientamento il più possibile famigliare in luoghi che, per necessità, sono altamente tecnologizzati, con complesse strumentazioni, correlati di suoni e rumori, decisamente poco domestici ed accoglienti. Per incentivare la presenza costante dei genitori si rende necessario, sempre all’interno del reparto, fornire loro dei luoghi di ristoro o meglio ancora degli alloggi specifici, facili parcheggi, fornitura di un servizio mensa.

Le varie organizzazioni professionali per la formazione del personale sanitario forniscono delle precise linee guida che integrano i principi dell’assistenza incentrata sulla famiglia in tutte le pratiche standard applicate. I genitori si sentono motivati a stare accanto ai loro figli quando vengono direttamente coinvolti a partecipare alle cure quotidiane come le cure orali, il cambio del pannolino, l’alimentazione con il sondino, la cura della pelle o quando vengono fornite informazioni attraverso aggiornamenti di routine e vengono incoraggiati a essere presenti durante il cambio turno in reparto.

Ancora di più quando vengono incentivati e guidati per l’allattamento al seno e per il contatto pelle a pelle (kangaroo mother care). Ancora una volta l’ambiente diventa determinante e la semplice introduzione di una comoda sedia accanto all’incubatrice per le sessioni di contatto pelle a pelle e per l’allattamento al seno, promuovono una forma di collocazione stabile in grado di consolidare la relazione del ruolo genitoriale.

Parte integrante della Family Centred Care è fornire ai genitori un adeguato supporto psicologico da parte di operatori formati e competenti in grado di aiutarli a sostenere lo stress e l’ansia, a creare resilienza, a ricercare risorse personali, a superare traumi, ad accettare giorno dopo giorno le diverse e complicate situazioni dei loro bambini fragili e vulnerabili.

Autori: Gessica Angelini, Domenico Dentico, Giulia Vainella

Articoli correlati

Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes

Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi

Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org

Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
CardiologiaCittadinoNT News

Il cuore ha un “mini-cervello” che controlla il battito: lo studio

Una nuova ricerca del Karolinska Institutet e della Columbia University dimostra che il cuore...

Regno Unito, lo scandalo delle diagnosi mancate di cancro al seno
CittadinoNT NewsOncologia

Cancro al seno, scoperto meccanismo che ne blocca la progressione

Uno studio dell’Università di Liverpool rivela come due molecole fondamentali presenti nel tumore...