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La dott.ssa Festino presenta la tesi sul ruolo e competenze dell’infermiere triagista nell’inquadramento del dolore addominale

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La dott.ssa Festino presenta la tesi sul ruolo e competenze dell’infermiere triagista nell’inquadramento del dolore addominale
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Gentile Direttore, sono la dott.ssa Festino, ho conseguito la laurea in Infermieristica il 15/11/2022, invio all’attenzione dei suoi lettori il mio lavoro di tesi

Il dolore addominale rappresenta il 5-10% di tutti gli accessi in PS e nasconde una notevole difficoltà interpretativa.

Definiamo dolore addominale un sintomo localizzato fra la regione sottodiaframmatica e quella pelvica, che può essere espressione di molteplici patologie e a carico di diversi apparati: infatti può essere un dolore addominale a genesi gastrointestinale, genitourinaria, vascolare o ancora può trattarsi di un dolore addominale riflesso, ovvero localizzato in una sede diversa rispetto all’origine dello stimolo, come nel caso del dolore riferito all’epigastrio per patologie di origine toracica.

Può andare incontro a risoluzione spontanea, dopo terapia farmacologica o, in alcuni casi, può richiedere un trattamento chirurgico tempestivo.

Nella prima valutazione di un paziente che giunge in PS per dolore addominale, riveste un ruolo fondamentale l’infermiere di triage, figura connotata da notevole autonomia e responsabilità che, sulla base di quello del modello di triage più accreditato, quello globale, opera in postazione fissa al fine di garantire una valutazione precoce dei pazienti e la rivalutazione degli stessi durante l’attesa.

La funzione infermieristica di triage è volta all’identificazione delle priorità assistenziali, attraverso la valutazione delle condizioni cliniche dei pazienti e del loro rischio evolutivo, processo al termine del quale avviene la presa in carico dei pazienti secondo il giusto ordine di accesso al trattamento.

Il modello globale italiano si basa sui principi scientifici condivisi dalle principali scuole di pensiero inglese e statunitense e viene definito come la valutazione completa, professionale, secondo metodologia definita, che tiene conto di tutti i problemi del paziente, realizzando la presa in carico attraverso un approccio olistico.

Purtroppo, in diverse realtà italiane, è ancora in uso il sistema di codifica a 4 codici colore, nonostante nel 2012 sia stato prodotto il documento Linee di indirizzo per il triage in PS, con cui il Coordinamento Nazionale Triage suggeriva l’adozione di un sistema di codifica a 5 livelli; suggerimento rinnovato dalle Linee di indirizzo del 2019 del Ministro Grillo.

Nella valutazione di un dolore addominale è necessario condurre un’accurata anamnesi, una valutazione delle caratteristiche del dolore e di segni e sintomi ad esso associati; ed uno scrupoloso esame obiettivo, al fine di delineare un sospetto diagnostico e, di conseguenza, attribuire un codice di priorità nel modo più appropriato.

Lo scopo di questo lavoro è stato quello di analizzare le possibili presentazioni di un dolore addominale ed il percorso interpretativo più appropriato; allo stesso tempo, abbiamo cercato di evidenziare alcuni punti deboli del processo.

A tal proposito, durante il tirocinio pre-laurea, presso il DEA di I livello O.O.R.R. dell’Area Nolana, abbiamo condotto uno studio osservazionale retrospettivo relativo agli accessi in PS per dolore addominale.

Attraverso la consultazione dell’ADT del DEA, per il periodo 1-30 Novembre 2021, abbiamo ricavato 112 accessi per dolore addominale ed abbiamo confrontato i codici d’ingresso, assegnati dagli infermieri in fase di triage, ed i codici di uscita, assegnati invece dai medici a valle dell’iter diagnostico-terapeutico.

Di questi 112 codici assegnati in fase di triage, 78 erano verdi, 34 gialli e 0 rossi o bianchi.

Partendo dal presupposto che, di prassi, i codici gialli e rossi prevedono la non dimissione del paziente, per il nostro studio, come outcome, abbiamo considerato: pazienti non ricoverati e pazienti ricoverati, tenendo conto anche di quelli che rimanevano in osservazione.

Abbiamo calcolato una sensibilità del 71% ed una specificità del 100%, ciò significa che nel 100% dei casi sono stati correttamente individuati i codici verdi, quindi i pazienti non destinati al ricovero; di contro, soltanto nel 71% dei casi vi è stata la capacità di individuare che il sintomo dolore addominale fosse espressione di una patologia bisognevole di accesso rapido alle cure.

Vi è quindi un mismatch, in senso negativo, che riguarda i codici d’ingresso e d’uscita di un 29% dei casi, di cui il 14% riguarda patologie a genesi vascolare. Ed è proprio questo che abbiamo considerato come dato più eclatante.

Ma sorge spontanea una domanda: è stato un errore dell’infermiere di triage?

Non necessariamente, soprattutto se consideriamo che molto spesso le patologie addominali a genesi vascolare hanno una presentazione subdola, è l’evoluzione che è drammatica.

Ci siamo dunque chiesti in che modo si potrebbe ovviare al problema ed abbiamo riconosciuto la necessità di adottare un sistema di codifica a 5 livelli, che consentirebbe una discriminazione più fine dei diversi gradi di gravità, soprattutto sulla base di un’anamnesi positiva per i fattori di rischio cardiovascolare e quindi una migliore stratificazione dei pazienti, unitamente alla giusta collocazione dei pazienti nei locali del PS, che renderebbe più agevole, con la disponibilità di risorse umane adeguate, una rivalutazione efficace.

Dott.ssa Sara Festino

Tesi: “Ruolo e competenze dell’infermiere triagista nell’inquadramento del dolore addominale”

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