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Integrazione scolastica, Cisl Fp Padova-Rovigo lancia l’allarme: “Condizioni inaccettabili per le operatrici dei centri estivi”

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Cisl Fp riaccende i riflettori sulla delicata condizione lavorativa delle oltre 500 operatrici socio-sanitarie ed educatrici che, anche nel periodo estivo, garantiscono assistenza ai bambini fragili attraverso il servizio di integrazione scolastica. Un lavoro complesso, svolto con professionalità e dedizione, ma ancora poco valorizzato dalle istituzioni.

“Con il periodo estivo – afferma Fabio Turato, della Cisl Fp di Padova e Rovigo – ci troviamo ancora ad affrontare le solite questioni irrisolte: difficoltà a reperire personale, strutture carenti sotto il profilo della sicurezza o non adeguate ai bisogni di bambini con disabilità, sedi di lavoro distanti, difficoltà organizzative dovute a una mancata programmazione da parte dei comuni che si scaricano sulle lavoratrici. Alcune di loro, dopo aver dato la disponibilità, hanno preferito rinunciare”.

A Padova e provincia il servizio è gestito da anni tramite un unico appalto dell’Ulss 6 Euganea, affidato a due cooperative specializzate. Le operatrici coprono l’intero territorio dell’Alta e della Bassa Padovana e la città di Padova, assicurando assistenza quotidiana a oltre mille studenti. Con l’arrivo dell’estate, però, il servizio si sposta nei centri estivi, dove emergono nuove criticità.

Ogni anno si ripresentano problemi organizzativi e di programmazione: l’incertezza sui periodi di lavoro, la sede variabile e la mancata conoscenza preventiva dei casi da seguire complicano ulteriormente la gestione. A ciò si aggiunge una retribuzione instabile: nonostante i contratti a tempo indeterminato, le operatrici vengono pagate solo se il bambino è presente e se la scuola è aperta. Le frequenti assenze – spesso legate proprio alla fragilità dei minori – e le chiusure scolastiche incidono direttamente sul salario.

L’inclusione scolastica è un diritto fondamentale. E senza un servizio di integrazione ben strutturato, i bambini con disabilità rischiano l’isolamento e la marginalizzazione. La presenza di personale specializzato è determinante per garantire partecipazione, apprendimento e benessere psicologico.

Nei centri estivi, tuttavia, le condizioni si aggravano. Secondo Franco Maisto (foto), della Cisl Fp di Padova e Rovigo, nei centri estivi emergono ulteriori criticità: “La gestione è affidata ai Comuni di residenza degli utenti, con procedure di assegnazione spesso complesse. Le lavoratrici vengono contattate anche nel fine settimana per sapere se e dove lavoreranno la settimana successiva”.

Le assegnazioni possono riguardare territori lontani dalla residenza delle operatrici, senza una supervisione adeguata. Gli ambienti non sono sempre adatti all’accoglienza di bambini con disabilità, con risorse limitate e standard di sicurezza non garantiti. Per questo Cisl Fp ribadisce la necessità di mantenere il rapporto uno a uno tra operatrice e bambino, a tutela della sicurezza di entrambi.

Un servizio efficace di integrazione scolastica non riguarda solo i beneficiari diretti, ma arricchisce l’intera comunità scolastica: promuove solidarietà, abbatte pregiudizi e costruisce inclusione. Eppure questo lavoro continua a essere trattato come marginale. “Serve un cambio di rotta da parte delle istituzioni responsabili dell’appalto – denuncia Maisto -. È fondamentale valorizzare economicamente questo lavoro, garantendo regimi minimi e dignità professionale”.

Cisl Fp annuncia l’imminente invio di un documento all’Ulss 6 Euganea per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto. “In un mercato del lavoro sempre più frammentato – conclude il sindacato – servono un’analisi approfondita e una verifica puntuale delle condizioni di lavoro. La qualità del servizio e la responsabilità delle lavoratrici devono essere adeguatamente riconosciute e retribuite. Solo così si potrà garantire il benessere degli utenti e la qualità dell’integrazione scolastica”.

Redazione Nurse Times

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