Uno studio americano potrebbe aprire la strada a un farmaco in grado di proteggere da tutti i ceppi del virus.
Passi avanti nella ricerca di un vaccino universale contro l’influenza. Ricercatori americani hanno infatti identificato un anticorpo che protegge – per il momento lo si è visto nei topi – da una vasta gamma di virus dell’influenza. Lo studio, condotto dalla Washington University School of Medicine di St. Louis, dalla Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York City e dallo Scripps Research di La Jolla, in California, è stato pubblicato su Science.
L’anticorpo potrebbe servire da modello per la progettazione di un vaccino universale, in grado di proteggere da tutti i ceppi del virus, ma anche di un nuovo farmaco per trattare i casi gravi di influenza. “Ci sono molti ceppi del virus dell’influenza in circolazione – commenta Ali Ellebedy, assistente di Patologia e immunologia alla Washington University e fra gli autori dello studio –. Quindi ogni anno dobbiamo progettare e produrre un nuovo vaccino in grado di proteggere contro i ceppi più comuni in quello specifico anno. Ora, immaginate se potessimo avere un vaccino in grado di proteggere da tutti i ceppi di influenza, compresi i virus dell’influenza aviaria e suina. Questo anticorpo potrebbe essere la chiave per la progettazione di un vaccino davvero universale”.
Ellebedy ha scoperto l’anticorpo nel sangue prelevato da un paziente ricoverato con influenza al Barnes-Jewish Hospital di St. Louis nell’inverno del 2017. Questo particolare campione di sangue era insolito: oltre a contenere anticorpi contro l’emoagglutinina, la principale proteina sulla superficie del virus, conteneva altri anticorpi, mirati contro qualcos’altro. L’analisi successiva ha mostrato il potere degli anticorpi. “È stata davvero una sorpresa per noi – sottolinea Florian Krammer, del Mount Sinai -. Per scoprire se gli anticorpi potevano essere usati per trattare i casi gravi di influenza, Krammer e il suo team li hanno testati su topi trattati con una dose letale di virus influenzale. Tutti e tre sono stati efficaci contro molti ceppi, ma un anticorpo, chiamato 1G01, ha protetto i topi contro tutti e 12 i ceppi testati, che rappresentavano tutti e tre i gruppi di virus dell’influenza umana, nonché di quella aviaria e altri ceppi animali”.
Riferisce Ellebedy: “Tutti i topi sono sopravvissuti, anche se hanno ricevuto l’anticorpo 72 ore dopo l’infezione. Si sono ammalati e hanno perso peso, ma li abbiamo comunque salvati. È stato notevole. Ci ha fatto pensare che potremmo essere in grado di usare questo anticorpo in uno scenario di terapia intensiva, quando è troppo tardi per usare il Tamiflu”. Questo antivirale deve infatti essere somministrato entro 24 ore dai sintomi.
Redazione Nurse Times
Fonte: PharmaKronos
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