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Il procedimento disciplinare: aspetti generali da conoscere

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Troppo lavoro interinale: condannato l'ex cda dell'Ipab di Sottomarina
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Nel momento in cui il dipendente non rispetti gli obblighi normativi derivanti dal codice di comportamento aziendale o dal codice di comportamento dei dipendenti della pubblica amministrazione o dal CCNL di riferimento, la sua condotta può essere soggetta a procedimento disciplinare.

A seconda della gravità dell’infrazione commessa, il dipendente può andare incontro a:

  • Rimprovero verbale;
  • Rimprovero scritto/censura;
  • Multa di importo variabile fino ad un massimo di 4 ore di retribuzione;
  • Sospensione del servizio con privazione della retribuzione fino a dieci giorni;
  • Sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da 11 giorni fino ad un massimo di sei mesi;
  • Licenziamento con preavviso;
  • Licenziamento senza preavviso.

Qualora il dipendente commetta un’infrazione, l’azienda ha l’obbligo di inviare una contestazione scritta di addebito entro un termine variabile, in base al contratto collettivo di riferimento, a partire da quando l’azienda è venuta a conoscenza del fatto.

Secondo l’art. 7 dello Statuto dei lavoratori, il dipendente può presentarsi a difendersi con un procuratore (anche un legale, non necessariamente un avvocato) o un rappresentante dell’associazione sindacale a cui il lavoratore conferisce mandato.

Dopo l’analisi delle memorie del lavoratore, il procedimento disciplinare deve concludersi nei tempi previsti dal contratto lavorativo di riferimento con un’archiviazione o, in caso contrario, con l’irrogazione della sanzione specifica..

Se non viene portato a termine entro quella data, il procedimento decade.

E’ prevista la possibilità di avviare un procedimento conciliativo con l’Azienda, in seguito ad irrogazione di una sanzione, entro i 5 giorni successivi alla stessa.

Ad ogni modo, è possibile, prima di ricorrere al giudice del lavoro, richiedere alla Direzione Provinciale del lavoro, l’impugnazione della sanzione stessa, con l’istituzione di un collegio arbitrale, composto da una parte nominata dal lavoratore, una parte nominata dal datore di lavoro e una parte nominata dalla DPL, con funzione di Presidente della commissione stessa.

Il procedimento disciplinare non ha più alcun effetto superati i 2 anni dalla sanzione. Sempre in base a quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori.

La procedura disciplinare è un ambito molto delicato che può andare ad influire, se non correttamente gestito, sulla propria carriera, sulle possibilità professionali e, talvolta, anche sullo stipendio del lavoratore stesso. Molti sono i vizi che si possono nascondere dietro ad un provvedimento disciplinare e molte le possibili soluzioni per andare a contestare un procedimento disciplinare: il nostro consiglio è quello di affidarsi sempre a professionisti formati che siano in grado di aiutarvi a gestire questo momento con professionalità e serenità.

Carmelo Rinnone

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