“Un collettore unico per la sanità territoriale? Una direzione giusta. L’infermiere di famiglia e comunità è già pronto”
Le dichiarazioni del Presidente della Commissione Affari Sociali e Sanità del Senato, Sen. Francesco Zaffini, sull’importanza di individuare un garante della salute al fianco dei cittadini, come l’infermiere di famiglia, anche e soprattutto nel momento di affrontare la grande sfida della sanità territoriale, rappresentano una riflessione tanto lucida quanto necessaria.
Oggi, infatti, il sistema sanitario – soprattutto nella sua dimensione territoriale – evidenzia una forte frammentazione. Anche quando i servizi sono presenti e funzionanti, sono spesso l’assistito o il caregiver a dover tessere da soli la trama dell’assistenza, interpellando decine di punti diversi e figure professionali distinte, senza un chiaro riferimento che assicuri continuità, integrazione e semplificazione.
FNOPI sottolinea come questa esigenza – quella di un collettore professionale che accompagni la persona nei suoi percorsi di salute – sia da sempre al centro della propria visione. È in questa direzione che si muovono il profilo dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) e lo spirito stesso del DM 77/2022: una figura capace di presidiare il territorio garantendo prossimità, presa in carico continuativa, integrazione tra servizi e personalizzazione delle cure, oltre la logica episodica della prestazione.
Lo stesso Punto Unico di Accesso (PUA), nodo strategico delle Case della Comunità, e le COT (Centrali Operative Territoriali), in cui la presenza infermieristica è centrale, vanno esattamente in questa direzione: ricomporre l’assistenza, renderla leggibile, accessibile, continua. Ma perché questi snodi funzionino davvero, servono professionisti stabili, formati e riconosciuti, capaci di assumere la responsabilità di accompagnare e coordinare i percorsi assistenziali.
L’infermiere, per formazione, prossimità, e conoscenza della persona, della sua storia, dei suoi bisogni e del suo contesto familiare, è – per FNOPI – una delle figure più naturalmente predisposte a questo ruolo.
Accogliamo dunque con favore l’invito del Senatore Zaffini a semplificare il sistema, garantire diritti e ridurre le fratture organizzative, anche attraverso il riconoscimento di funzioni e ruoli chiave.
Redazione NurseTimes
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