La Procura della Repubblica avrebbe formalizzato l’imputazione di omicidio volontario per un infermiere 55enne, accusato di aver somministrato ad alcuni pazienti della struttura un potente sedativo come forma di eutanasia.
Un infermiere 55enne sarebbe iscritto nel registro degli indagati della Procura di Foggia nell’ambito delle indagini sulle 16 morti sospette avvenute tra il 14 novembre 2022 e il 16 febbraio 2023 in un hospice di Torremaggiore. L’ipotesi di reato è omicidio volontario.
Si indaga sulla somministrazione di un farmaco sedativo a base di midazolam. Nell’hospice vengono accolti pazienti oncologici, spesso anziani e in fase terminale. La Procura ha disposto la riesumazione delle salme, che per cinque di esse è già avvenuta.
L’ipotesi è che i decessi avvenuti nella struttura sanitaria siano dovuti alla somministrazione impropria di farmaci appartenenti alla categoria delle benzodiazepine (sedativi). La riesumazione delle altre salme avverrà nei prossimi giorni. L’attività serve a compiere i necessari accertamenti autoptici e tossicologici, che si svolgeranno secondo un programma già elaborato dalla Procura.
L’individuazione delle salme da disseppellire e da sottoporre agli accertamenti è avvenuta anche in base all’analisi delle cartelle cliniche, già acquisite dai magistrati. La Procura, dal momento che le indagini si trovano nella fase preliminare, non si sbilancia sulle ipotesi di reato e su eventuali responsabilità.
Le indagini sono partite da una segnalazione anonima alla Procura della Repubblica, e nel giro di pochi mesi hanno portato a formalizzare l’imputazione di omicidio volontario per un infermiere che, secondo l’accusa, avrebbe somministrato ad alcuni pazienti della struttura, principalmente anziani e affetti da patologie oncologiche, un potente sedativo di uso ospedaliero come forma di eutanasia.
L’infermiere indagato, iscritto a Opi Foggia e nel frattempo trasferito a un altro servizio aziendale, in un diverso Comune, respinge ogni accusa. “E’ sereno, si ritiene e si dichiara innocente”, ha dichiarato il suo avvocato, Luigi Marinelli.
Redazione Nurse Times
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