II Sessione Evento formativo: “L’infermiere accanto al cittadino nel nuovo sistema salute”.
Introduzione alla seconda sessione del Presidente di Benevento Della Ratta, che puntualizza la domiciliarizzazione delle cure sanitarie e la resa in carico a domicilio dei pazienti. La densità abitativa del Molise, sottolinea, è sicuramente bassa, rispetto alle altre regioni, per cui gli aspetti di sanità vanno curati anche nell’ottica del numero dei destinatari delle prestazione.
Flavio Paoletti, Presidente IPASVI Trieste, constata, che il riconoscimento sociale della figura sanitaria, la si può avere solo se si apporta il cambiamento. Come primo Direttore Socio Sanitario in Italia, Paoletti riporta la testimonianza di una realtà lavorativa professionale territoriale dell’infermiere in FVG. Bisogna avere forza di metter giù gli steccati e le forma mentis ataviche, per favorire il progresso socio-sanitario, ragionando con i determinanti della salute (bassa cultura, disoccupazione, ecc ). Le malattie neurodegenerative e lo status di povertà, mediato da dissoccupazinoe e/o scarso livello culturale, sono variabili importanti che caratterizzano lo stato di salute. Il contesto è variato negli anni! Trieste risulta essere la città più anziana di europa. Il welfare innovativo studiato non è più limitato alla sanità ma anche all’empowerment tra sanità, Comune (Edilizia popolare), utente. Le microaree non fanno solo prevenzione, ma anche pro-attività.
Domenico Antonelli, Dirigente Servizio Profess. Sanitarie e Responsabile degli Ambulatori della Cronicità ASL BAT, riceve plauso accademico enunciando il piano di riordino del concetto della cronicità degli infermieri della BAT, con istituzione degli ambulatori della cronicità a completa gestione infermieristica che, provvisto di nuove competenze e mezzi per porle in essere, afferma che l’autonomia dell’infermiere prescinde dalla presenza della figura del medico. L’infermiere sul territorio deve dare delle riposte al cittadino. Il ruolo delle cure cambia, perché non è più l’ospedale ma il territorio. L’ospedale nella nuova logica diventa luogo per acuti.
La malattia cronica non è uniforme per tutti. Il sistema premiante è stato posto in essere con la fornitura di tablet e spese sostenute per il raggiungimento delle abitazioni.
Conclude V. Spagnuolo che erudisce sulla evoluzione dell’infermiere, mediata dagli aspetti culturali diversi e formativi diversi. L’infermiere di famiglia si inserisce in un sistema che progetta e valuta gli interventi di prevenzione ed educazione sanitaria, sostenendo interventi di ricerca e nasce da politica sanitaria dell’OMS.
Michele Calabrese
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